Al via il cantiere di restauro della Chiesa di San Pietro a Felizzano: cenni artistici

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Sono stata incaricata nel 2014 dal Parroco della Chiesa di occuparmi del recupero di questo importante edificio religioso, ex chiesa parrocchiale di Felizzano, da anni chiusa al pubblico per il precario stato di conservazione in cui versa.

Il progetto, regolarmente autorizzato dagli enti di vigilanza ministeriali, ha ricevuto il contributo della CEI per il sostegno degli edifici religiosi e a breve partirà il grande restauro. Questo portale racconterà con brevi articoli le fasi salienti di questo restauro…

 

Gli ambienti interni e il loro stato di conservazione

La presenza della Chiesa di San Pietro a Felizzano è documentata sin dal Medioevo e, stante le fonti documentarie consultate, essa ha conservato fino a metà Novecento il titolo e le funzioni di parrocchia.

Pur conservando ancora evidenti elementi della primitiva struttura medievale (con specifico riguardo alla navata centrale e al presbiterio), l’attuale configurazione è però il frutto di mutazioni e cambiamenti avvenuti nel corso dei secoli.

La pianta dell’edificio è a navata centrale, scandita lateralmente da cinque piccole cappelle e si conclude con un ampio presbiterio a terminazione curvilinea.  L’accesso alla chiesa avviene attraverso una pregevole bussola di ingresso in legno al di sopra della quale è conservato l’organo a canne. Il soppalco che regge l’organo è stato consolidato mediante l’inserimento di un sistema trilitico in ferro che scarica su due esili colonnine poggianti su un basamento in pietra.

Le dieci cappelle della navata centrale, di ridotte dimensioni e quasi tutte con piccola volta a vela, sono decorate con apparati pittorici e plastici che negli anni sono stati molto rimaneggiati, in alcuni casi anche in maniera irreversibile.

Nella navata centrale è conservato un bel pulpito ligneo scolpito che reca la data e il nome del donatore “Priore Carbonazzi 1685” e una fonte battesimale di pregevole fattura (in prossimità della Cappella cd. del Battistero).

In corrispondenza della balaustra che separa la navata centrale dalla zona presbiteriale, sul lato destro rispetto all’ingresso si accede alla Sacrestia che oggi si presenta come un’enorme stanza di circa quaranta metri quadrati, adibita a deposito.

La volta della navata centrale è di pregevole fattura sia dal punto di vista strutturale che decorativo, la perdita di adesione degli intonaci, con ogni probabilità dovuta a vecchie infiltrazioni di acqua dalle coperture, ne ha causato in più punti il distacco e la perdita per questa ragione è stata inserita una rete di contenimento (estesa per tutta la volta) che ha consentito e consente la conservazione dei lacerti caduti che, in fase di restauro, potranno essere ricollocati in sede.

Il distacco tra la navata centrale e la zona presbiteriale (che sui due lati consente l’accesso a locali sussidiari pertinenziali) è segnato da una bella balaustra in marmo che però mostra in alcuni punti segni di cedimento e frattura.

L’intera zona presbiteriale è impreziosita dalla presenza di un coro ligneo di buona fattura, ancora ben conservato al centro del quale è posizionato l’altare maggiore in marmo (la cui altezza ha motivato l’inserimento sul retro di due piccole rampe per consentire la sistemazione della parte superiore dell’altare).

La parte superiore delle pareti del presbiterio accoglie cinque tele recentemente restaurate tra queste la preziosa tela seicentesca “Intercessione di San Francesco” attribuita a Guglielmo Caccia detto il Moncalvo. Sulla parte sinistra del presbiterio (rispetto all’ingresso) si accede a due locali accessori e contigui alle cappelle, oggi utilizzati come deposito.

 

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