Belforte Monferrato borgo dell’Appennino ligure ovadese

Print Friendly, PDF & Email

Il Comune di Belforte Monferrato alle estreme propaggini collinari dell’Appennino ligure comprende una vasta zona boschiva lungo lo Stura alternata a zone collinari dai pregiati vigneti.

Trae la sua origine dal monastero dei benedettini fondato da San Colombano tra le Valli Stura e Piota, gli stessi monaci insegnarono alla popolazione autoctona vari tipi di coltivazioni tra le quali quella della vite.

I primi insediamenti risalgono al V secolo per opera del monaco irlandese San Colombano, che trovò in questo territorio un luogo di tranquillità e meditazione. Una data storica è il 934 anno del documento con il quale il borgo venne concesso ad Aleramo con tutto il contrado di Acqui al quale era stato unito dall’imperatore Carlo Magno.

Successivamente Belforte passò ai Marchesi del Bosco, appartenenti ad un ramo aleramico. Il primo documento storico ufficiale sulla presenza del borgo risale al 1217, nel quale si legge di un giuramento di fedeltà al Comune di Alessandria, questo fu un periodo di contese tra lo stesso comune alessandrino e quello di Genova, al quale il Marchese del Bosco fu costretto a donare metà del castello e della Villa Uxecio, divenendo loro vassallo.

Nel 1273 Genova inviò alcune truppe nella zona per impadronirsi definitivamente di quelle terre che comprendevano Ovada, Tagliolo, Belforte, Silvano e la Valle Stura. Dal 1328 al 1388 Belforte fu protettorato degli Spinola successivamente dopo un breve passaggio al comune di Genova passò nuovamente alla stessa famiglia nobile genovese; in quel periodo si parlava di Uxetium e di Bellum Fortis o Belfortis.

Nel XV secolo malgrado la sovranità fosse dei marchesi del Monferrato, Belforte rimase feudo degli Spinola per parecchio tempo anche sotto il dominio dei Paleologi e dei Gonzaga di Mantova. Nel XVII secolo il Castello venne occupato dalle truppe dei Savoia e dopo svariate dispute con la Repubblica di Genova, sia il castello che il borgo vennero saccheggiati da truppe della Val Polcevera. 

Tra i monumenti di interesse il Castello immerso in un meraviglioso parco nel quale si innalza un’alta torre a pianta quadrata del XII secolo fatta costruire dalla Repubblica di Genova per il controllo della zona monferrina da una parte e la Via delle Capanne di Marcarolo verso il genovesato dall’altro. La struttura del castello dovuta ad ampliamento dell’antico monastero benedettino, è a pianta quadrata con un cortile interno raggiungibile attraverso un atrio all’apertura del portone d’ingresso. Al pian terreno è sita una cantina di proprietà di una importante azienda vinicola; il primo ed il secondo piano hanno un utilizzo abitativo. Altri corpi di fabbrica risalenti al XIX secolo vengono utilizzati per vari servizi; infine la cappella ben adornata e lo scalone principale che conduce alle stanze abitative ed a quelle di rappresentanza.

Tra gli edifici di culto cristiano troviamo l’antichissima Chiesa di San Benedetto, la più antica di Belforte fondata da San Colombano sita tra i boschi lontana dal centro abitato e l’altrettanto antica Chiesa di San Colombano del XV secolo ad una sola navata ubicata nella zona cimiteriale con il campanile che custodisce una statua dorata della Madonna.

Infine la Chiesa parrocchiale dedicata alla Natività della Vergine Maria del XVI secolo con un’unica navata con l’altare maggiore e altri due altari dedicati alla Madonna del Rosario e a San Defendente, guerriero romano barbaramente trucidato dagli stessi romani in questo territorio. Dopo lavori di ampliamento effettuati nei secoli, la chiesa oggi di presenta con una statua in bronzo della Vergine con Bambino situata sopra il campanile; l’altare maggiore del XIX secolo in marmo policromo con un tempietto circolare con ai lati due aquile in marmo che con tutta probabilità rappresentano gli emblemi della famiglia Cattaneo della Volta che protegge il borgo, dato che l’aquila rappresenta il simbolo araldico della famiglia genovese. Sempre sull’altare maggiore è presente una struttura marmorea nella quale è scolpita la Madonna nella Sua ascesa al cielo ed un crocifisso in legno di scuola del Maragliano. Di pregio in stile barocco è la statua della Madonna del Rosario che pare sia stata donata da un soldato che ha combattuto nel periodo delle guerre napoleoniche; sempre all’interno della parrocchiale spicca per la sua bellezza la pala della Crocifissione, donata dalla famiglia Grimaldi per l’altare di San Defendente di scuola del Van Dick.

Per la stesura di questo articolo ringrazio Lionello Archetti Maestri per avermi fornito materiale utile a questa riconstruzione.

Belforte Monferrato è uno dei 58 comuni facenti parte del GAL Borba. Clicca sul link arancione per scaricare le nuove Linee guida per la conservazione e il recupero dell'architettura rurale e il paesaggio del Gal Borba.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *