Contributi per il recupero degli elementi tipici del paesaggio e del patrimonio architettonico rurale del GAL Borba

Print Friendly, PDF & Email

Contributi per il recupero degli elementi tipici del paesaggio e del patrimonio architettonico rurale del GAL Borba

E' online da alcuni mesi il bando del Gal Borba a valere sulla misura 7.6.4 per la “Valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico” degli insediamenti rurali e non solo di questo esteso territorio a cavallo tra la provincia di Alessandria ed Asti.

Il Bando promuove il recupero/risanamento e la valorizzazione di beni di interesse storico/artistico/culturale collocati nei centri storici e lungo i sentieri e gli itinerari tematici del territorio, per renderli più accessibili, gradevoli ed attrattivi sotto l’aspetto turistico e per migliorare la percezione del contesto rurale. Tutti gli interventi dovranno essere orientati a: rendere accessibili i beni recuperati, per la loro fruizione da parte del pubblico; mettere in rete i beni, nell’ambito di itinerari di visita e di fruizione, in grado di collegare tra di loro i diversi luoghi identitari del territorio; riqualificare i beni ai fini di un loro migliore inserimento nel contesto paesaggistico, valorizzandone la percezione; legare le azioni di recupero al rispetto di precisi canoni, come definiti e documentati nel Manuale "L'edilizia rurale e il paesaggio del Gal Borba: linee guida per la conservazione e il recupero" (nella home del nostro portale).

Chi sono i beneficiari dei contributi

Il Bando 7.6.4 è riservato a enti pubblici (Comuni o Unioni di Comuni), proprietari dei beni o aventi titolo ad intervenire sugli stessi. Sono esclusi i soggetti in corso di istituzione, le associazioni private di qualsiasi natura e i privati cittadini. La disponibilità del bene oggetto di intervento deve essere già posseduta al momento della presentazione della domanda di sostegno. Gli interventi devono essere localizzati nel territorio comunale dei Comuni facenti parte del GAL Borba che sono complessivamente 58 (i Comuni di Acqui Terme e di Ovada solo per una porzione di territorio, ogni specifica è chiaramente illustrata nel Bando).

Sono ammissibili le speseper il recupero di beni anche non di proprietà pubblica, se il proponente dell’investimento ne ha la disponibilità per un periodo di almeno dieci anni dalla data del saldo finale del contributo, risultante da un contratto scritto e regolarmente registrato e da dichiarazione di assenso alla realizzazione dell’intervento proposto da parte del proprietario del bene oggetto di intervento. Tale documentazione deve essere già posseduta al momento della presentazione della domanda di sostegno, pena la non ammissibilità della stessa.

Quante risorse economiche sono disponibili per il finanziamento degli interventi?

Le risorse pubbliche disponibili per questo bando ammontano a complessivi € 1.280.000,00. Qualora si rendessero disponibili ulteriori risorse finanziarie (da economie sulle singole domande, riprogrammazioni del Piano Finanziario e/o ulteriori stanziamenti di risorse già disponibili sulla stessa operazione, preventivamente autorizzati dalla Regione), queste potranno essere utilizzate per lo scorrimento delle domande comprese in graduatoria, ammissibili ma non finanziabili con l’attuale dotazione finanziaria, fino alla scadenza di un anno a partire dalla data di pubblicazione della graduatoria. Successivamente all’anno, dovrà essere necessariamente aperto un nuovo bando.

L’agevolazione prevista è un contributo in conto capitale pari all’80% della spesa ammessa. La spesa massima ammissibile a contributo, riferita comunque ad un intervento in sé concluso ed autonomo nello svolgimento delle sue funzioni e nel rispetto delle finalità dichiarate a progetto è pari a € 70.000,00. La spesa minima ammissibile a contributo, alle stesse condizioni di cui sopra, è pari a € 30.000,00. Qualora il soggetto beneficiario sia individuato in una nione di Comuni, l’importo massimo di spesa ammissibile è elevato a € 100.000,00. In tal caso, ai Comuni facenti parte della forma associata non è consentito presentare domanda di contributo in forma singola. Qualora il soggetto beneficiario sia individuato in una nione di Comuni, l’intervento proposto può riguardare anche più beni o aree, purché tra loro coerenti e legati ad un progetto di recupero complessivo e unitario.

Condizioni specifiche di ammissibilità a contributo

Gli interventi proposti devono essere coerenti con la strategia del PSL del Gal Borba e con le Linee Guida sopracitate che illustrano le tipologie architettoniche di riferimento, le tecniche costruttive tipiche dell’area di intervento, tipicità, elementi costruttivi, elementi e manufatti del paesaggio rurale e antropico. Gli interventi di recupero dei beni devono essere attuati secondo le indicazioni contenute nelle linee guida ed i beneficiari devono essere in possesso dei titoli abilitativi alla realizzazione delle opere.

L’intervento oggetto di finanziamento deve essere localizzato in un Comune che ha recepito le linee guida nella strumentazione urbanistica comunale o nei regolamenti edilizi, ad esempio come allegato al Regolamento edilizio comunale”, con Deliberazione di Consiglio Comunale. Gli interventi di recupero devono essere realizzati impiegando prevalentemente materiali, tecnologie e tecniche ecocompatibili appartenenti alla tradizione costruttiva locale, eventualmente provenienti dalle filiere locali. 

I Comuni del Gal Borba che hanno recepito le linee guida

Ad oggi i comuni del Gal Borba che hanno recepito le linee guida come "Allegato" alla strumentazione urbanistica sono oltre 40, davvero una grande soddisfazione se si pensa che nella passata programmazione 2007-2013 erano stati decisamente di meno. Questa volta anche Comuni come Ovada che hanno soltanto una porzione di territorio in area Gal hanno deciso di recepire le linee guida per potere accedere ai finanziamenti.

Dispiace invece che il mio Comune, Acqui Terme, dove con tanto entusiasmo ho anche organizzato un seminario formativo di presentazione delle linee guida (affollatissimo) abbia (almeno fino ad ora) deciso di non procedere all'adozione delle linee guida e conseguentemente di non accedere ai finanziamenti.  Mi preme infatti sottolineare che al di là del contributo economico che sta dietro al recepimento delle linee guida, il vero valore del lavoro promosso dalla Regione Piemonte con fondi europei attraverso i manuali (che sono l'esito di uno studio lungo ed approfondito di esperti della materia) sta nella volontà di tutelare il territorio attraverso la salvaguardia sia delle architetture rurali che del paesaggio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *