Contributi a fondo perduto per interventi conservativi sui beni culturali di proprietà privata: ultimi aggiornamenti

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Dopo la pubblicazione dell'articolo "Tornano i contributi per gli interventi di restauro dei beni vincolati privati" ho ricevuto numerose richieste specifiche sulle previsioni della Legge di Bilancio 2018 (del 27/12/2017) in merito ai contributi a fondo perduto per gli interventi conservativi volontari sui beni culturali di proprietà privata.

L'interesse che molti privati manifestano per questo argomento mi rallegra perché dimostra una crescente sensibilità dell'opinione pubblica sul tema della conservazione del patrimonio storico culturale del nostro Paese: questo portale ha più volte affrontato il tema della tutela dei beni vincolati, dell'importanza che i restauri vengano eseguiti a regola d'arte facendo ricorso a professionisti specializzati  e ad operatori qualificati.

In occasione di altri articoli ho già spiegato che con il decreto Spending Review i contributi a fondo perduto erano stati sospesi fino all’esaurimento dei debiti pregressi. Con la legge di Bilancio 2018 viene ripristinata la possibilità di accedere ai contributi a partire dal 2019 e vengono stanziati 150 milioni di euro per il saldo del pregresso. 

Come segnalato dalla Direzione Generale Bilancio "(…) è possibile erogare solo contributi relativi a progetti approvati prima dell'entrata in vigore del decreto legge 95/2012 ovvero prima del 7 agosto 2012. Dal 2013 e fino al corrente anno (2018) sono stati infatti erogati contributi a progetti presentati e approvati prima della data indicata, giungendo ormai all'esaurimento di quelli rimasti ancora non finanziati (…)".

Mi sembra chiaro che allo stato attuale non è possibile presentare istanza di contributo ma questo non significa che coloro che vogliono fare un intervento di restauro ammissibile a contributo già da oggi non possano predisporre i documenti per richiederlo in futuro: con ogni probabilità, infatti, si stima che le nuove richieste di contributo potranno essere presentate a partire dal 2019 a patto che i lavori siano stati chiusi, collaudati e regolarmente certificati dall'ente di tutela.

Potranno richiedere il contributo coloro che sono responsabili della conservazione del bene e anche chi ne ha il possesso o la detenzione (usufrutto, uso, diritto di abitazione, comodato, locazione): i privati, gli Enti, gli Enti ecclesiastici, le Società e i Condomini.

Il Mibact ha stanziato oltre 60 milioni di euro per l’anno 2018 ripartiti in 16 regioni a fronte di una spesa totale effettuata per i lavori conservativi e di restauro pari a 277 milioni di euro con una media di contributo ministeriale pari al 25% degli importi degli interventi. Analizzando gli importi le richieste che ricevono il maggior importo sono quelle provenienti dalla Toscana con una percentuale rispetto agli importi presentati del 27,8%, seguite dall’Emilia Romagna 23,48% e dal Piemonte 25,91%. Subito dietro il Veneto con una percentuale del 21,83% e la Liguria con il 24,27%. 

Continuate a seguirci per tenervi aggiornati sull'argomento.

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Per approfondimenti: (art.1 comma 314), Contributi per interventi conservativi volontari su beni culturali di proprietà privata, Legge di Bilancio pubblicata nel Supplemento Ordinario n. 62 alla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29.12.2017 la legge 27.12.2017, n. 205, contenente bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020

4 pensieri riguardo “Contributi a fondo perduto per interventi conservativi sui beni culturali di proprietà privata: ultimi aggiornamenti

  • 29 Aprile 2021 in 5:14 PM
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    Sono proprietario di una casa , residenza baronale , risalente al 1800, in provincia di Agrigento (AG), volevo sapere se esistono Fondi Regionali per ristrutturare o Fondi per creare un Agriturismo, fattoria didattica ecc…
    Grazie

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    • 29 Aprile 2021 in 5:56 PM
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      Buongiorno signor Reitano,
      immagino che il bene di cui parla sia un “bene culturale” ossia sottoposto a tutela quindi in qualità di proprietario di un bene culturale può accedere ai fondi statali per il restauro dei manufatti vincolati. Le suggerisco di avvalersi di un tecnico architetto che abbia dimestichezza con questo genere di interventi.
      Quanto a fondi regionali o legati alle ex comunità montane le suggerisco di chiedere al tecnico del posto che certamente le potrà essere di aiuto.
      Se ha bisogno di altri consigli non esiti a chiamare il ns studio al numero 0144.323990.

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  • 8 Ottobre 2020 in 9:56 AM
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    Buongiorno,
    sono proprietaria di una Torre storica (si presume 1400 ma potrebbe essere antecedente), stiamo pensando di ristrutturarla in quando inizia a presentare i primi segni di deterioramento.
    Volevamo capire quali sono gli aiuti in nostro possesso e se il sisma bonus sia estendibile anche ad edifici storici in zona 4 adiacente a zona 3. Ci troviamo in provincia di Vicenza,solo tre comuni sono stati dichiarati in zona 4 e tutt’intorno zona 3.
    Grazie Buona giornata

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    • 8 Ottobre 2020 in 4:12 PM
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      Buongiorno signora Serena,
      purtroppo non mi è possibile risponderle in maniera precisa ad una domanda così complessa. Il nostro studio è a disposizione per una consulenza previo appuntamento.
      Cordiali saluti
      Antonella Caldini

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