Dalle “linee guida” del Gal Borba (A.Caldini-D.Bosia) la tipologia edilizia degli edifici religiosi

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Estratto da "L'edilizia rurale del Gal Borba: linee guida per il recupero"

Arch. Antonella B. Caldini e Prof. Arch. Daniela Bosia,

SCHEDA TIPOLOGIE EDILIZIE: EDIFICI RELIGIOSI

La presenza di edifici religiosi come le chiese pievane, le cappelle e i piloni votivi è diffusa su tutto il territorio del Gal Borba. La chiesa pievana, posizionata all'esterno del centro abitato e talora annessa al cimitero, è collocata dal punto di vista topografico in posizione strategica sulla cima di un rialzo o in fondovalle in riva al fiume, nelle aree di collina e di montagna; in riva ad un corso d'acqua o ad un incrocio di strade, nelle zone di pianura. Si tratta di manufatti modesti e piuttosto poveri nella costruzione: a forma per lo più allungata, con tetto a due spioventi sostenuti da travi di legno, la copertura degli edifici più antichi conserva ancora le "ciappe" in pietra ma è ormai frequente l'uso di coppi o tegole, in presenza di absidi la zona presbiteriale può essere sormontata da una volta a cupola.

La struttura muraria, quando lasciata a vista, mostra l'utilizzo delle pietre come unico materiale da costruzione o l'utilizzo abbinato di pietra e mattone con inserti polimaterici (legno, ferro…). La tessitura muraria talvolta è omogenea ma il più delle volte mostra i segni delle vicissitudini storiche che hanno caratterizzato l'edificio (crolli, demolizioni..): in taluni casi le edificazioni più antiche sono caratterizzate da murature in conci di pietra locale sbozzata con dimensioni variabili ma posati con cura, mantendo l'orizzontamento dei corsi, le edificazioni successive possono, invece, essere meno curate, realizzate con pietre a spacco non più sbozzate di dimensioni inferiori e disposte con poca attenzione nell'orizzontamento dei corsi. In taluni esempi sparsi sul territorio le tecniche costruttive si affinano comparendo, così, aggetti e vuoti dal significato fortemente simbolico, lesene e finestre a forma di croce, segnali distintivi della sacralità dell'edificio, archetti modanature e forme scultoree.

Altro elemento caratterizzante ed individuato in diverse parti del territorio è il portico di facciata con soffitto ligneo o voltato con mattoni a vista disposti a coltello sugli angoli e a foglio nel contro volta (Acquese e Valle Bormida di Spigno). La costruzione del portico può essere coeva a quella dell'edificio o successiva, in questo secondo caso il suo inserimento può avere determinato il rifacimento parziale delle facciate, l'adeguamento delle bucature esistenti e il collegamento con il corpo di fabbrica preesistente mediante catene metalliche denunciate in esterno da bolzoni capochiave. Quando la tessitura muraria dell'edificio è coperta da intonaco può conservare lacerti di affresco raffiguranti scene religiose, icone o Santi.

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