Gli infissi nell’edilizia storica rurale del territorio del GAL Borba

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Il tema del recupero o della sostituzione dei serramenti storici tradizionali è sempre all'ordine del giorno in quanto ci si trova molto spesso a dovere coniugare le due istanze della conservazione da una parte e del contenimento energetico dall'altra. L'esperienza che ho acquisito nell'arco degli anni sui manufatti storici mi ha portato a pensare che -quando è possibile – è sempre meglio conservare i nostri vecchi infissi piuttosto che sostituirli, la conservazione può avvenire ad esempio attraverso l'inserimento di un serramento interno che collabora con quello esterno che viene mantenuto in opera.

Nel territorio del GAL la maggior parte delle finestre degli edifici storici sono in legno a due ante apribili con telaio fisso ancorato o direttamente agli stipiti in legno o alle spalle della muratura, l’ancoraggio avviene tramite zanche in ferro forgiato a coda di rondine. Se di ridotte dimensioni le ante sono a vetro unico mentre quando hanno maggiori dimensioni sono suddivise da traversi intermedi in due o tre riquadri. Il fissaggio dei vetri al telaio mobile avviene con stucco da vetraio o mastice, in alcuni esempi con listelli chiodati. La battuta delle ante è di tipo semplice e sono quasi sempre prive di gocciolatoio. Le parti che formano l’infisso (montanti, traversi, listelli, ecc.) sono di limitato spessore, tra loro incastrate o chiodate e generalmente verniciate.
Infissi e serramenti in legno manifestano frequentemente fenomeni di marcescenza, in particolare nelle parti più esposte agli agenti atmosferici e all’acqua, deformazioni e sconnessioni fra gli elementi, ossidazione degli elementi metallici di bloccaggio, chiusura e movimentazione. Sono inoltre frequenti mancanze di vetri ed elementi fermavetro. Prima di ogni intervento sugli infissi è sempre necessario verificare lo stato di conservazione, la consistenza e l’efficienza degli elementi, la presenza o meno di telaio fisso, i sistemi di connessione e di ancoraggio alla muratura. Va, inoltre, verificata con cura la tenuta all’acqua e all’aria dell’infisso.

Gli interventi dovranno rispettare la composizione di facciata degli edifici. È sempre sconsigliato l’ampliamento in orizzontale delle aperture, sia per motivi costruttivi sia per mantenere le proporzioni nelle dimensioni delle aperture; in caso si rendesse necessario l’ampliamento di finestre esistenti, comunque, va privilegiato quello in verticale (da finestra a portafinestra). Gli interventi dovranno inoltre rispettare le caratteristiche dell’esistente, sostituendo gli elementi degradati con altri analoghi per forma, dimensioni, materiali e finitura. In qualsiasi tipo di intervento su infissi, serramenti e inferriate, le forme, i materiali utilizzati, i trattamenti e le lavorazioni devono essere congruenti con quelli dell’elemento esistente o della tradizione locale. Per i nuovi serramenti, così come per le inferriate e i sistemi di oscuramento, è necessario rispettare la morfologia, le dimensioni, le partiture e i materiali degli infissi tradizionali propri dell’ambito territoriale.

Sono interventi ammissibili e pertanto coerenti con le linee guida del Gal Borba:

– trattamenti protettivi superficiali, manutenzione e riparazione degli elementi senza cambiamento di forma,materiale, lavorazioni e colori degli elementi
– Interventi per migliorare il controllo della dispersione termica e la tenuta all’acqua e all’aria, senza modificare disegno e partiture dell’infisso esistente.
– Per ragioni di adeguamento alla normativa per il risparmio energetico, nel caso di impossibilità di migliorare le prestazioni dei serramenti originali esistenti, inserimento di serramento interno conservando quello esterno.

Sono interventi non ammissibili e pertanto non coerenti con le linee guida del Gal Borba:

– Sostituzione di elementi degradati con altri di materiale, forma, dimensioni e finitura diversi da quelli degli elementi esistenti;
– Riparazioni o sostituzioni con elementi di calcestruzzo di cemento;
– Sostituzione di serramenti esistenti in legno con altri in metallo o in materiale plastico;
– Inserimento di vetri riflettenti o colorati.

Sono, infine, interventi da valutare caso per caso e quindi da attuare con cautela:

– inserimento di nuovi infissi o finestre, da realizzarsi in legno rispettando le morfologie e le finiture tradizionali, escludendo sempre l’uso di elementi in alluminio anodizzato, in metallo cromato, in materiale plastico;

– inserimento di serramenti, preferibilmente in legno o, se di grandi dimensioni, anche in metallo verniciato, a profilo sottile, del tipo ferro-finestra, con esclusione di quelli in alluminio anodizzato.

Per approfondimenti sul tema di rimanda alle linee guida del GAL BORBA (pp.96-113) scaricabilI gratuitamente dalla nostra home page.

Si segnala sul tema il testo a cura di Francesco Trovò, I serramenti dell'edilizia storica di Venezia. Conoscenza e intervento, Ed. Il Prato, 2013.

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