Tra le rocche del Roero e la piana del Tanaro il paesino di Pocapaglia

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Pocapaglia è un paese con poco più di trecento abitanti sito nella Provincia di Cuneo tra le rocche del Roero e la piana del Tanaro.

Lo stemma del comune chiarisce l’etimologia del nome che deriverebbe da “due spighe di grano incrociate dal gambo corto” ossia con poca paglia.

I primi documenti storici sono collegati al priorato di San Giorgio ed ai suoi possedimenti; nel XII secolo si ha la nascita di una classe feudale che si legò subito al Comune di Alba. Dopo anni di lotte e contese nel XIV secolo il borgo divenne feudo della famiglia Faletti che nel secolo successivo si alleò ai Marchesi del Monferrato scatenando l’odio di famiglie come gli Acaia ed i Savoia. Da questo momento ha ufficialmente inizio il declino dei Faletti con la ripartizione del territorio feudale in loro possesso.

Nel XVIII secolo le truppe francesi del duca di La Feuillad saccheggiarono il paese, il castello fu distrutto e gli abitanti subirono violenze.

Tra i monumenti architettonici ed artistici spicca il Castello di origini antiche, risalirebbe infatti al X secolo come si evince da un documento storico risalente al 998 dell’imperatore Ottone III.

L’antica struttura comprendeva un recinto con una torre, ampliata e restaurata nei secoli, dapprima fu possedimento del Vescovo di Asti successivamente passò di famiglia in famiglia. Nel XIV secolo fu ricostruito dopo la distruzione causata dall’esercito francese; tra il XVI ed il XVII secolo furono avviati nuovi lavori con la costruzione del portale in pietra raffigurante due armature, armi, spade, frecce, uno scudo ed il basso rilievo di un mascherone.

Non vi sono documenti storici che confermano che la realizzazione del portale sia opera dell'architetto Sansovino, però Filippo Juvarra, impegnato in lavori di ristrutturazione causati da un incendio dell’esercito francese, prese spunto da esso per realizzare gli interni di Palazzo Madama.

Tra le bellezze religiose da citare la Chiesa parrocchiale dei S.S. Giorgio e Donato del XVII secolo costruita sul sedime di una vecchia chiesa dedicata a Santa Maria degli Angeli; fu restaurata nel XIX secolo.

Da ammirare la Confraternita di Sant’Agostino del XVIII secolo anche questa costruita sulle fondamenta di una chiesa più antica, opera dell'architetto Roero fu edificata con molto materiale di recupero in stile barocco.

Il Comune di Pocapaglia deve la sua fama sul piano naturalistico alla presenza delle rocche, straordinari fenomeni di erosione che per la loro spettacolarità ed importanza hanno fatto sì che venisse conferito al paese nel 2003 il titolo di “zona di salvaguardia dei boschi e delle rocche del Roero” assieme ad altri comuni del territorio. Le rocche sono dirupi naturali, voragini sopra i quali svetta il manto verde dei boschi di querce, roveri, roverelle, pini silvestri; nello specifico quelle del Roero sono il risultato di un fenomeno geologico di erosione caratterizzato da gole o canyon e calanchi pittoreschi generatisi in seguito all’evento della cattura del Tanaro, si tratta della deviazione del corso d’acqua di un fiume verso l’alveo di un corso d’acqua adiacente.

Circa 250 mila anni fa il Tanaro, che a valle di Ceva si dirigeva verso nord entrando nel Po, a causa di azioni erosive di piccoli corsi d’acqua e della formazione dell’area astigiano alessandrina (con il lento sprofondamento del fondo del bacino marino) fu costretto a modificare il suo corso adattandosi all’evoluzione morfologica in evoluzione. Tutt’oggi si possono ammirare questi paesaggi stile canyon americani con alla base terreni sabbiosi residui dei depositi marini di età preistorica quando il “mare padano” occupava una gran parte della pianura del Po, con ricchezza di fossili di pesci e conchiglie.


 

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