Le numerose frazioni e strade rurali del Comune di Ovada

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Ovada, comune in provincia di Alessandria tra le valli Stura e Orba nella fascia preappenninica, ha origini romane: era un piccolo villaggio situato in una posizione strategica poiché sulla direttrice tra il mare e la pianura padana. Il suo antico toponimo era Vada o Vadum un luogo di transito rilevante, fu possedimento dei Marchesi di Gavi, dei Marchesi del Bosco e dei Malaspina che nel XIII secolo la vendettero alla Repubblica di Genova. Tra i secoli XIV e XV Ovada fu feudo del ducato di Milano e della famiglia Trotti; in questo stesso periodo furono edificate la Chiesa parrocchiale ed un castello con cinta muraria. Nel XVI secolo passò nuovamente sotto la Repubblica di Genova e nei secoli successivi carestie, pestilenze e guerre decimarono la sua popolazione; nel 1746 fu occupata dalle truppe austro piemontesi per alcuni anni.

Durante l’occupazione napoleonica Ovada vide realizzare importanti opere pubbliche come la costruzione della nuova parrocchiale dedicata alla Madonna dell’Assunta. Nel XIX secolo passò al regno di Sardegna e successivamente al regno d’Italia, prese sempre più importanza la sua produzione industriale e soprattutto vinicola, venne costruita un’arteria di collegamento con Genova sia stradale che ferroviaria. Nel 1935 Ovada assieme al suo territorio fu teatro del drammatico episodio del “disastro di Molare” nel quale avvenne il crollo di una parte importante della diga di Ortiglieto provocando ingenti danni e molti morti.

La possibilità di scaricare su questo portale le nuove Linee guida per la conservazione e il recupero dell'architettura rurale e il paesaggio del Gal Borba, ha motivato la scelta di presentare, anche con pochi cenni storici, i 58 comuni facenti parte di questo territorio. In questo articolo parliamo di OVADA in provincia di Alessandria. Occorre precisare che soltanto una porzione del Comune di Ovada rientra nel territorio del Gal Borba: si tratta di una zona collinare immersa nel verde che custodisce ancora borghi ed esempi di architettura rurale spesso in stato di abbandono.

        

Partiamo dalla frazione Costa posizionata su una verde collina a circa due chilometri dal centro di Ovada, ad un passo dai boschi di rovere e di castagno, con prati immensi e sentieri accarezzati dai rovi e dalle rose selvatiche. Questa altura risente particolarmente della mite aria proveniente dalla riviera ligure di ponente. Da un punto di vista naturalistico si segnala il suggestivo Bric della Cocalupa a 555 metri ed il monte Ciazze a 739 metri dai quali scendono numerosi corsi d’acqua che alimentano sia l’Orba che lo Stura.

In località “Praxelli” sotto il monte Ciazze è situato un sito archeologico attualmente coperto da detriti di frane e dalla vegetazione, rinvenuto in occasione di una campagna scavi nel 1910 che ha portato alla luce testimonianze dell’età del ferro datate circa mille anni prima della nascita di Cristo. 

Nella zona è situata la strada Termo, costruita negli anni sessanta del secolo scorso attraverso la quale si raggiunge Rossiglione. Costa d’Ovada è una frazione molto rappresentativa dal punto di vista agricolo per la coltura del castagno e l’allevamento del bestiame unito alla presenza di aberghi nei quali venivano fatte essiccare le castagne oppure servivano come luogo di riposo degli animali da soma. Tra le attrattive artistiche ed architettoniche da citare la Cappella campestre di San Rocco del XVII secolo che conserva un meraviglioso presepe meccanizzato, opera di due sacerdoti che attraverso la terra cruda della zona realizzarono le belle statuine. Sempre in località Costa è possibile visitare la Chiesa di Nostra Signora della Neve risalente al 1644 di piccole dimensioni ma con cinque altari (ampliata nel XX secolo) e l’Oratorio di San Fermo del XVII secolo, ristrutturato ed ampliato negli anni ottanta del secolo scorso soprattutto nella parte interna, mentre la facciata è ancora quella originale.

Proseguendo incontriamo la frazione Gnocchetto con soli 40 abitanti al confine con la valle Stura con la presenza della Chiesa del Cristo Re.

In Strada Faiello presso la regione Requaglia è situata la Cappella di San Venanzio, negli archivi storici esiste una lettera “del prevosto di Ovada datata 1736 al vescovo di Acqui, nella quale si esprime la volontà del sacerdote di erigere una chiesa a proprie spese.” La prima pietra fu posta il 23 novembre 1736 alla chiesa è dedicata una poesia dello stesso Don Grassi….”e dando luogo alla pietade per esser l’alma d’ogni ver diletto…. Chiesa vi fei, che San Venanzio onora”.

Strada Granozza è posta sul sentiero delle antiche vie del sale che collega Ovada a Rossiglione. È un itinerario tra le colline al confine con la Liguria ( via Rossiglione) con un percorso costellato da strade sterrate e da un bellissimo panorama tra il verde delle Valli Orba e Stura ed i monti del vicino parco delle Capanne di Marcarolo.

Proseguendo l’itinerario collinare ci si imbatte in Strada Requagliolo prolungamento dell strada Requaglia collocata tra boschi e scorci mozzafiato e in Strada pian del merlo collegamento ulteriore tra ovadese e rossiglionese, presenta cascine ancora abitate da persone anziane contornate dalle vecchie vasche di contenimento dell’acquedotto di Ovada; in epoca passata questa frazione era un itinerario di transito montano nei commerci tra ovadese e la Liguria.

Piuttosto nota è la Frazione di Grillano che conserva un castello nato dall’unione di alcune strutture originarie del XVIII secolo; ristrutturato nel XIX secolo ospita un’azienda vinicola dagli anni Trenta del secolo scorso. Sempre in questa frazione è conservata la Chiesa di Nostra Signora della Guardia costruita nel 1661 a spese del genovese Francesco Serra su un terreno di sua proprietà; nel XVIII secolo il notaio Gio Batta Berchi, nuovo proprietario, la fece restaurare ed ampliare del coro e di un altare. Fu successivamente restaurata intorno alla metà del 1800. Nelle adiacenze sul Colle Pianello è sita la Chiesa di San Bernardo del 1657 realizzata sulle fondamenta di una struttura preesistente demolita; circondata dai vigneti, ha una struttura rettangolare, coperta con una volta a botte e da un presbiterio di larghezza inferiore, il campanile ottocentesco ha una muratura in mattoni. 

Altro interesse suscitano le frazioni di San Bernardo e San Lorenzo; la prima a circa due chilometri dal centro è immersa nella collina ricca di vigneti, non molto lontano si snodano due percorsi uno dei Castelli dell’alto Monferrato e l’altro delle ville. È una zona ricca di boschi di castagno, di funghi e di selvaggina. La collina della frazione San Lorenzo invece sia per la sua posizione, il suo clima ed il suo terreno è ritenuta una delle località più importanti e antiche dell’ovadese per la produzione del dolcetto d’Ovada. Infine suggestiva è la vecchia strada della Costa in zona collinare attraverso la quale si gode una meravigliosa vista tra le vallate Stura ed Orba.

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