Gli splendidi giardini di Villa Taranto a Verbania in Piemonte

Print Friendly, PDF & Email

Gli splendidi giardini di Villa Taranto a Verbania in Piemonte rappresentano una vera e propria opera d’arte naturalistica per la presenza di specie botaniche provenienti da tutto il mondo: secondo la classifica “Best in travel” questo sito è tra i più significativi del Piemonte.

Nel 1931 il figlio dell’armatore Mc Eacharn appassionato di botanica acquistò la struttura che nel 1870 il conte Orsetti su progetto dell’architetto elvetico Guidini fece edificare. La villa si sviluppava su tre piani con tetto mansardato ed una torretta con guglia circondata da un giardino all’italiana con statue, aiuole geometriche che giungevano fino alle sponde del lago Maggiore.

Il nome “Taranto” è dovuto al fatto che un antenato del Mc Eacharn era stato titolato Duca di Taranto da Napoleone Bonaparte.

Nel 1962, due anni prima della morte, il comprensorio di villa Taranto, caratterizzato da un complesso di fabbricati e da un parco di circa 16 ettari coltivato a piante e fiori di valore botanico inestimabile, fu donato allo stato italiano; dal 1995 la villa è sede della prefettura del Verbano Cusio Ossola.

Nel 2012 una violenta tromba d’aria ha provocato ingenti danni all’inestimabile patrimonio naturalistico ma grazie all’intervento del corpo forestale dello Stato il parco è stato rimesso in sicurezza ed è ritornato al suo meraviglioso splendore.

Un maestoso esemplare di quercia originaria degli Stati Uniti ed introdotta in Europa nel XVII secolo fa da anticamera all’entrata del parco aratterizzato da un lungo viale di conifere provenienti da tutto il mondo tra le quali l’abete bianco, specie del genere Cupressacee originarie dell’Asia, esemplari della famiglia delle Pinacee originarie della Cina, del Bhutan, del Caucaso, della Turchia, della California, il Pino di Montezuma originario del Messico e del Guatemala e due esemplari di conifere sempreverdi endemiche del Giappone di taglia media (max altezza 30metri).

Particolare e singolare è il labirinto, un percorso che in primavera ospita aiuole di tulipani, 80 mila fiori elaborati in molte composizioni ed in estate 350 specie di dahlie della famiglia degli aster provenienti dal Messico. Attraverso il labirinto si arriva alla serra con piante tropicali e subtropicali tra le quali la Victoria Cruziana una pianta acquatica originaria del Sud America dalle bellissime infiorescenze colorate.

Seguendo il viale degli aceri con specie provenienti da tutto il mondo e la zona delle camelie con oltre 400 esemplari si giunge alla cappella dedicata a Sant’Antonio da Padova con vetrate colorate a fiori al cui interno in un sarcofago di granito riposa lo scozzese Mc Eacharn.

Una delle parti di attrazione è rappresentata dalla valletta, i cui pendii vennero rafforzati con massi di granito; particolare è la presenza di un ponte ad arcata lungo 35 metri che collega il prato alla villa attraverso giardini terrazzati. In questa zona possiamo ammirare l’albero dei fazzoletti di origine asiatica così denominato per le sue infiorescenze simili a pezzi di tessuto, banani giapponesi, varie specie di alberi a foglia caduca, ginestre dell’Etna, il cipresso del Kashmir originario del Bhutan.

Oltre alle specie naturalistiche non mancano vasche con statue, ninfee, fior di loto che rappresenta per la religione buddista la ricerca dell’illuminazione.


 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *