I beni immateriali: un enorme patrimonio da salvaguardare

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I beni immateriali: un enorme patrimonio da salvaguardare

Accanto ad un patrimonio culturale da promuovere e soprattutto da salvaguardare per le future generazioni che il nostro paese ha costruito nel corso dei secoli, esiste un mondo fatto di beni immateriali.

Secondo l’Unesco per “beni immateriali” si intendono  “l’insieme delle tradizioni, espressioni orali, arti dello spettacolo, rituali, eventi festivi, artigianato, pratiche agricole tradizionali che sono espressione vivente dell’identità della comunità e delle popolazioni che in esse si riconoscono.”

Dal 2003 è stata stipulata tra le nazioni la convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. L’Italia è presente nella lista con ben 14 espressioni tradizionali che fondano le loro radici nella storia dei territori.

Vediamo quali sono queste espressioni della nostra tradizione:

L’opera dei Pupi siciliani è il teatro delle marionette nato in Sicilia all’inizio del XIX secolo: le storie rappresentate si legano alla letteratura cavalleresca medievale per questo motivo vengono create con metodi tradizionali le armature per i combattimenti.

Vengono rappresentate anche scene tratte da poemi Italiani del Rinascimento, da vite di santi e da racconti di banditi. Le principali scuole sono quelle di Palermo e di Catania dirette a livello familiare.


Il canto a tenore sardo, nato nell’ambito della cultura pastorale della Sardegna è un canto polifonico a quattro voci caratterizzato da un solista e dagli altri tre membri che emettono suoni dal timbro profondo e gutturale.

I brani eseguiti sono di prosa o di poesia e sono espressioni culturali contemporanee che vengono vissute attraverso un linguaggio canoro.


Arte del liutario di Cremona, patrimonio che si basa sulla costruzione ed il restauro di violini, viole, violoncelli e contrabbassi.

Tutti gli strumenti, fabbricati artigianalmente, sono un pezzo unico che unisce l’acero utilizzato per il fondo dello strumento e l’abete maschio della Valle Fiemme per la cassa armonica.

L’arte del liutaio nasce a Cremona nella seconda metà del cinquecento per opera di Andrea Amati, saranno però nel XVII e XVIII secolo Antonio Stradivari Giuseppe Guarnieri del Gesù a rendere immensa questa arte con i loro capolavori inestimabili.


Dieta mediterranea, è sinonimo di buona salute e creatività gastronomica  ed è una filosofia di vita che nasce dal passato. È anche uno stile di vita che ha origine dalla conoscenza, dai rituali, dalla tradizione legate alla coltivazione, alla raccolta, alla pesca, all’allevamento, alla conservazione ed al consumo di cibo.

Rappresenta una cultura comunitaria dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo ed il “mangiare insieme” è alla base dell’identità culturale della dieta mediterranea.

Le donne hanno un ruolo fondamentale nella conservazione e nel tramandare le conoscenze della dieta mediterranea e nella preparazione dei piatti che celebrano la vita sana con i prodotti base: olio, cereali e vino.


Feste delle grandi macchine a spalla rappresentano rievocazioni cattoliche storiche con annesse processioni particolari caratterizzate dal trasporto a spalla di immense strutture e statue di santi.

Tra le feste più significative: festa dei gigli a Nola dove si onora il patrono San Paolino, è costituita da otto obelischi di legno e cartapesta di 25 quintali e 25 metri di altezza; festa della Varia a Palmi nella quale processione viene portata attraverso una complessa struttura la statua di Nostra Signora della Sacra Lettera; festa Faradda dei candelieri a Sassari con strutture di legno di 400 chili; festa di Santa Rosa a Viterbo dove viene trasportata da una macchina umana la statua della santa alta 30 metri con un peso di 52 quintali.

Attraverso queste celebrazioni vengono coinvolti sia musicisti e cantanti che artigiani che costruiscono le strutture e creano abiti. Le tecniche delle macchine a spalla vengono tramandate per ricreare sempre nuove costruzioni ed inoltre rappresentano il senso di identità e la tradizione culturale delle singole comunità.


Coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria la quale avviene in condizioni climatiche particolari per tale motivo l’uva viene coltivata a terra senza tralci per rimanere protetta dal vento. La pratica è tramandata da generazioni di vinai e di contadini dell’isola.


La Falconeria è una pratica venatoria usata come metodo per procurare cibo, si è trasformata nel tempo come pratica ludica nella conservazione della natura.

Si è sviluppata in molti paesi del mondo e rappresenta “uno dei pochi legami con l’ambiente naturale e con la cultura tradizionale “.

La falconeria era già diffusa nel VII secolo A.C. nell’estremo oriente, la testimonianza più antica attestata da un bassorilievo risale al 750 A.C. durante il regno del re assiro Sargon . Un ruolo importante in Italia nella conoscenza della falconeria fu svolto dall’imperatore Federico II di Svevia, appassionato di caccia; nel Rinascimento la pratica era legata alle corti dei Gonzaga, dei Visconti e degli Este.


L’arte dei pizzaiuoli napoletani rappresenta il senso di identità e creatività della comunità soprattutto nello sviluppo delle varie fasi di preparazione della pratica culinaria attraverso la preparazione dell’impasto, il movimento rotatorio fatto dal pizzaiolo per stendere la pasta e la cottura nel forno a legna. 

L’arte della pizza, espansa in tutto il mondo, è stata trasmessa di generazioni in generazioni ed è nata come la creazione di un cibo poverissimo che nel tempo ha assunto un ruolo storico di valore inestimabile tanto che l’Unesco ha riconosciuto l’arte dei pizzaiuoli come “espressione di una cultura che si manifesta in modo unico perché la manualità dei protagonisti non ha eguali….rappresenta un marchio di italianità nel mondo”.


L’arte dei muretti a secco rappresenta particolari costruzioni in pietra in territori impervi tra i quali quelli della riviera ligure di levante: sul tema si legga l’articolo “la tradizione costruttiva dei maixei muretti a secco liguri”


 

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