Rocchetta Palafea: sulla collina che domina la Valle Belbo una “rocca” tra i vigneti

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Rocchetta Palafea: sulla collina che domina la Valle Belbo una "rocca" tra i vigneti

Disposta a grappolo su una collina a dominio della Valle Belbo, Rocchetta Palafea era in origine un presidio militare composto dalla torre e da un castelliere poi andato distrutto. Appartenuta al Marchesato Aleramico e poi al ramo di Ponzone, nel 1347 passò al Comune di Genova, che la investì a Enrico del Carretto. Il Paese ha conservato alcune strutture originarie e anche gli interventi barocchi, come l'armoniosa parrocchiale e l'oratorio ben inseriti nel contesto urbanistico.

La sua storia passata e recente racconta le sue origini celtiche e romane, le varie testimonianze artistiche unite alla sua immensa vocazione agricola con piantagioni di kiwi, di meli e di peri ma anche di vigneti ed importanti allevamenti di maiali con relative produzioni caratteristiche come il biclet: un particolare salame crudo lungo e affusolato ricavato dalle parti migliori del maiale.

Le prime documentazioni storiche del paese risalgono al 960 D.C. con la presenza di un possente castello con le relative mura difensive; dello stesso periodo è un diploma dell’imperatore Ottone nei confronti della famiglia Colombi di Cuccaro con l’assegnazione di numerosi feudi tra cui quello di “ Roche Pallafee”. Nel XII secolo ha inizio la supremazia ed il dominio del vescovo di Acqui su queste terre con la giurisdizione del territorio tra le valli Tanaro e Bormida e di molti castelli concessa dall’imperatore Enrico V. Nel XIV secolo la Repubblica di Genova conquista Rocchetta concedendola in feudo alla famiglia del Carretto e successivamente passando ad altri signorotti del luogo fino al dominio dei Savoia dalla metà del settecento.

Cosa visitare a Rocchetta Palafea?

Della possente struttura difensiva medievale rimangono soltanto parte dei bastioni e la torre mentre purtroppo il castello è stato abbattuto nel XVII secolo.

La torre di Rocchetta Palafea è una torre di altura collocata in posizione predominante rispetto al paese con un suggestivo camminamento-belvedere che cinge la base del promontorio che consente di costeggiarla offrendo una pregevole vista panoramica. La torre alta circa 26 metri è a base quadrata ed è stata realizzata in pietra tufacea appena sbozzata, sul coronamento è presente un duplice ordine di archetti pensili in laterizio in stile romanico di bella fattura. Restaurata nel 2004 oggi è dotata di una scala interna che consente di apprezzare la magnifica vista attraverso le quattro aperture a tutto sesto esistenti.

   

Dal promontorio della torre è possibile vedere la bella Chiesa parrocchiale in stile barocco dedicata a Sant’Evasio, vescovo martire di Asti e patrono di Casale la cui facciata in mattoni con lesene e volute è caratterizzata da una vetrata attraverso la quale prende luce l’interno. Di pregio il portone scolpito in legno in stile barocco. L’interno conserva un altare del settecento in marmo realizzato da una famiglia del luogo e diverse tele dello stesso periodo di Gian Battista Morelli, in stile barocco sia negli elementi decorativi che nella pomposità della scena. I soggetti proposti sono la Beatificazione di Sant’Evasio ed altri episodi della sua vita tra cui il martirio; inoltre si può ammirare la Madonna del Suffragio con Sant’Antonio e San Francesco da Paola nei quali domina lo stile della scuola del Moncalvo. Quasi di fronte alla parrocchiale si trova l'Oratorio dei Disciplinati anch'esso in stile barocco.

Significativa la Pieve cimiteriale della Madonna del Buon Consiglio del Settecento in pietra e mattoni con un portale intarsiato; all’interno, lavori di restauro, hanno portato alla luce affreschi che rappresentano la Madonna e due abitanti del luogo oltre a scene della vita della Vergine.


Rocchetta Palafea è uno dei 58 comuni del G.A.L. Borba in provincia di Asti, scarica da questo portale le nuove Linee guida per la conservazione e il recupero dell'architettura rurale e il paesaggio del Gal Borba.

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