Nell’alessandrino il Comune di Rosignano Monferrato tra vigneti e infernot

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Nell'alessandrino il Comune di Rosignano Monferrato tra vigneti e infernot.

Rosignano è un comune in provincia di Alessandria immerso tra i vigneti ed è caratterizzato da due importanti peculiarità: la presenza nel suo territorio di una settantina di infernotstrutture scavate nella pietra da cantoni senza luce o areazione ideali per la conservazione delle bottiglie di vino e la storica Chiesa cosiddetta della Madonna dell’Assalto. Questo singolare nome attribuito alla Madonna del Santo Rosario è ricollegabile ad glorioso avvenimento storico il terzo assedio alla città di Casale del 1640, si narra che essendo Rosignano una delle poche roccaforti ancora non in possesso dell’esercito spagnolo, il 21 aprile gli fu intimata la resa ma il presidio franco monferrino si rifiutò di deporre le armi.

L’attacco spagnolo fu molto deciso e cruento tanto che la situazione prese una piega drammatica a questo punto, come ben descritto nel libro “Storia del Monferrato“ di Carlo Ferraris dove si legge "(…) i nostri antenati perduta ogni naturale speranza, corsero alla chiesa di Sant’Antonio (…) e presero la statua della Madonna del Santo Rosario”. Gli spagnoli alla vista della statua della Madonna smisero di sparare e l’assalto venne sospeso; dopo questo miracoloso episodio fu istituita la festa del 21 aprile in occasione della quale viene portata in processione la statua della Madonna.

Il primo documento storico della città risale all’XI secolo in uno dei vari diplomi imperiali; nel 1250 venne citato come libero comune e nel XIV secolo fu feudo di Teodoro I.

Durante i secoli Rosignano Monferrato subì le stesse vicissitudini del travagliato Monferrato passando dagli Aleramici, ai Paleologi, ai Gonzaga, ai Savoia, ai francesi per poi infine essere unita al Regno d’Italia.

Tra le bellezze architettoniche si segnala la bella Torre civica di recente costruzione (XIX secolo) sorta sulle fondamenta e con il recupero dei materiali di quella più antica ed una cisterna pubblica di epoca medievale per la raccolta di acqua piovana.

Il Castello ubicato nella roccia di tufo del XVI secolo rappresenta uno dei simboli della località; nel tempo ha subito vari lavori di restauro e consolidamento. Da questa roccia si può ammirare il meraviglioso panorama con vista sulle Alpi, sul Monferrato e sugli Appennini liguri.

La Chiesa parrocchiale dedicata a San Vittore martire, la cui consacrazione è avvenuta nel 1507, nato come convento dei carmelitani ha particolari vetrate policrome ed vari affreschi oltre alle statue lignee della Vergine dell’assalto e di San Francesco del XVI secolo.

La facciata del XX secolo è stata lavorata con pietra da cantoni e tufo.

Altri edifici religiosi sono la già citata Chiesa di Sant’Antonio del XII secolo in stile romanico, la più antica del paese; fu parrocchiale dal 1555 al 1653. Ha la caratteristica di avere una doppia facciata, l’esterna del XVII secolo e l’interna in stile romanico gotico; l’interno conserva affreschi del XII e XVI secolo ed il pavimento in cotto con botole che consentono il passaggio ai sottostanti sepolcri.

Nella frazioni circostanti si segnala il bellissimo Castello di Uviglie con le cave di tufo; la struttura del XIII secolo fu residenza nobiliare fino al XVI secolo. All’interno del suo parco è presente una cappella dedicata a Sant’Eusebio a pianta esagonale. Le prime documentazioni storiche del castello sono datate 1322 durante il feudo di Teodoro I; successivamente per contenziosi economici è passato nelle mani di Maria di Serbia, reggente del giovane Guglielmo IX Paleologo. Attualmente la proprietà è nelle mani di una società privata che lo utilizza per eventi.  

 

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