Botteghe storiche alessandrine: storia dell’amaro Gamondi di Acqui Terme

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La storia dell’amaro Gamondi inizia nel lontano 1890 ad Acqui Terme quando un ragazzo di soli 22 anni preleva una drogheria e avvia la sua attività. Questa storia continua anche dopo la morte di Carlo Gamondi (1928) grazie alla ricetta del suo amaro (gelosamente custodita nel portafoglio).


Carlo Gamondi nasce ad Acqui nel 1868 esattamente presso la Strada della Maggiora, a soli 22 anni decide di prelevare una drogheria ed avviare la sua attività che lo porterà all’invenzione dell’amaro Gamondi famoso in tutto il mondo.

Dopo vari riconoscimenti, nel 1912 decide di chiudere la drogheria e di aprire un angolo di degustazione nel quale invitare la popolazione alla degustazione del suo amaro.

Il nome dell’amaro Gamondi viene promosso dal figlio Giuseppe Carlo il quale però muore improvvisamente a soli 40 anni senza lasciare eredi.

Fortunatamente il marchio viene prelevato dalla famiglia Barberis che ampia la produzione e la gamma dei prodotti con nuove ricette che aveva già elaborato il capostipite Carlo Gamondi.

Negli anni 90 del secolo scorso la famiglia Barberis cede il marchio: sembra la fine di questo prodotto e invece nel 2009 il marchio viene acquistato da due imprenditori del territorio. Si tratta di Gianfranco Toso uno dei tre titolari dell’omonima azienda di Cossano Belbo e Valter Porro nipote dell’erborista Negro creatore dell’omonimo amaro.

La produzione aumenta anche con l’aggiunta del bitter e dell’aperitivo nati seguendo le antiche ricette che i nuovi proprietari portano avanti con estremo rispetto del lavoro svolto negli anni da Carlo Gamondi.


E oggi quali sono i prodotti che l’azienda produce?

In questi ultimi anni la sede è stata spostata a Cossano Belbo e molti sono stati i riconoscimenti acquisiti negli anni, la gamma dei prodotti Gamondi sono il risultato della lavorazione di ingredienti genuini e naturali realizzati nel rispetto delle ricette della tradizione.

Vediamo alcuni dei prodotti che l’azienda produce:

  • il vermouth rosso superiore dall’antica ricetta di Carlo Gamondi creato dall’unione della scorza d’arancia amara con fiori di artemisia che donano al prodotto un aroma amarognolo. La sua composizione di base parte dal 51% di Moscato d’Asti a cui vengono aggiunte oltre alle già citate scorze di arancia, vaniglia, zafferano, mirra e sandalo rosso, tutti ingredienti unici e particolari che rendono fresco ed aromatizzato questo tradizionale aperitivo.
  • il vermouth bianco superiore un aperitivo tradizionale ed esotico che unisce alla vecchia ricetta piemontese la vaniglia del Madagascar. La particolarità della sua lavorazione sta nelle sue sei infusioni separate per esaltare il profumo e l’aroma di ogni singolo ingrediente: assenzio, vaniglia, sambuco, cerea, salvia, maggiorana, timo e coriandolo.
  • il bitter per classici aperitivi dal sapore forte e deciso nato da erbe e piante aromatiche dovutamente messe in fusione tra le quali genziana, assenzio, aloe e rabarbaro unite all’infusione di scorze di arancia dolce ed amara.
  • l’aperitivo classico fresco dal sapore di agrumi nato dall’infusione di scorze di arancia e piante aromatiche, il suo colore è rosso/arancio; la base alcoolica di vino bianco è aromatizzata da erbe, spezie con l’aggiunta di zucchero. Il suo retrogusto amaro è reso tale dall’infusione di radici ed erbe come la genziana e la china.
  • l’amaro il prodotto più antico nato dall’idea di Carlo Gamondi ad Acqui Terme ottenuto dalla macerazione a freddo di 29 piante aromatiche ed erbe processo suddiviso in due parti di 40 e 30 giorni attraverso i quali vengono lavorate separatamente genziane, rabarbaro, assenzio, aloe e china che creano il sapore amaro da un lato e dall’altro scorze di arancio, mandarino, vaniglia, menta e cannella che donano il timbro aromatico e speziato.
  • la sambuca dal deciso gusto di anice, unito agli aromi di fiori di sambuco, finocchio selvatico e menta.
  • la Creme de cassis un liquore particolare francese importato in Italia nel periodo nel quale Emanuele Filiberto I spostò la capitale del regno savoiardo da Chambery a Torino. La sua preparazione nasce dall’infusione di frutti di ribes nero in alcool dopo tre mesi di macerazione viene filtrato a creare un liquore dal grado alcoolico del 15%.

[si ringrazia per le foto storiche l’acquese Filippo Lingeri]

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