Tra Monferrato e Langhe il borgo collinare di Costigliole d’Asti
Il borgo collinare di Costigliole in provincia di Asti si sviluppa tra il Monferrato e le Langhe ed è caratterizzato dal suo castello già citato nel famoso Codex Astensis, una raccolta di documenti storici della città di Asti dal 1065 al 1353.
Il maniero è caratterizzato da una struttura quadrangolare a quattro torri angolari con due stili sovrapposti il barocco ed il neo medievale; il conte Francesco Verasis Asinari nel XIX secolo fece costruire un ponte levatoio di passaggio verso i giardini pensili, una galleria ed un insieme di passerelle verso la piazza del paese per la sua consorte la contessa Virginia Oldoini, la famosa contessa di Castiglione, una delle donne più belle ed affascinanti del tempo. All’interno del castello si ammira l’imponente sala delle feste di gusto neoclassico.
Dal punto di vista storico i primi insediamenti a Costigliole hanno origine antichissima e risalgono ai liguri Eburiati posti lungo il corso del Tanaro come testimoniato dal ritrovamento archeologico di una piroga e di una stele romana. La prima documentazione storica datata 1041 è stata rinvenuta in un atto di donazione al Vescovo di Asti; per diversi secoli fu sotto il dominio astigiano e possedimento di varie nobili famiglie.
Nel XVI secolo come baluardo militare fu sotto l’egemonia spagnola e francese; nel XVIII secolo il borgo fu annesso alle Contrade del palio di Asti, Palio che vinsero nel 1785.
TRa le principali emergenze architettoniche si segnala la Parrocchiale di Nostra Signora di Loreto del XIX secolo costruita sulle fondamenta di antichi luoghi religiosi, al suo interno troviamo vari e pregevoli affreschi e tele e l’altare maggiore con la cornice in marmo della pala raffigurante la Madonna di Loreto di Filippo Juvarra.
Nella frazione omonima è conservato il Castello di Burio del XII secolo che non ha mai avuto una funzione strategica perché destinato ad un uso agricolo. Nel XVII secolo ha subito dei rimaneggiamenti che oggi lo fanno apparire come un insieme di costruzioni di epoche differenti; è caratterizzato dalle torri tra le quali la principale a forma ottagonale possiede una scala a chiocciola ed un ponte levatoio che porta al cortile interno. Nel 1980 fu restaurato ed inserito nel circuito dei castelli aperti.
Infine di grande rilevanza è la Chiesa della Confraternita di San Gerolamo che ospita il Museo di Arte Sacra; edificata nel 1662 sulle fondamenta di un’antica costruzione, conserva all’interno un pregevole altare maggiore in marmo di fine XVII secolo. Del XVIII secolo sono una pala di San Gerolamo del pittore Petrini, il pulpito in legno di noce con scala interna ed un confessionale; di epoca più recente XIX secolo è invece l’organo con inciso lo stemma della confraternita del Gonfalone. Il patrimonio museale formato da opere dal XVII al XX secolo è costituito dall’insieme di acquisti e donazioni di compagnie religiose, parroci, comuni cittadini e delle due famiglie degli Asinari e dei Verasis.