Contributi per il restauro 2021: focus sulle province di Alessandria, Asti e Cuneo

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Contributi per il restauro 2021: focus sulle province di Alessandria, Asti e Cuneo

Abbiamo già spiegato come chiedere i contributi statali per il restauro dei beni culturali in un articolo pubblicato a dicembre 2020 che ha raggiunto oltre 3000 visite a dimostrazione di quanto questo argomento sia di interesse.

Nell’articolo si spiegava che con riguardo agli articoli artt. 31-35-36 del D. Lgs. 42/2004 e del Decreto Interministeriale n.471 del 24/10/2018 il proprietario, possessore o detentore del bene culturale può richiedere contributi statali in conto capitale per interventi di restauro o di conservazione come la prevenzione e la manutenzione di cui all’art. 29 del medesimo decreto.

Nel corso del 2020 sono state davvero molte le richieste inoltrate alle Soprintendenze di tutta Italia per ottenere questo sostegno economico ma ancora di più sono state quelle inoltrate nel corso del 2021, quando la procedura si è fatta più chiara diventando appetibile a molti.

In questo articolo facciamo un focus sulle richieste inoltrate alla Soprintendenza piemontese con specifico riguardo a quelle delle province di Alessandria, Asti e Cuneo.


I dati disponibili online attestano che sono state complessivamente 57 le domande inviate alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Alessandria, Asti e Cuneo nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2021.

Di queste 8 riguardano beni di proprietà privata (come castelli, ville o palazzi nobiliari) e 49 beni pubblici o chiese parrocchiali.

La grande maggioranza riguarda beni sulla provincia di Cuneo (31) quindi Alessandria (23) e infine Asti (solo 3 domande).

Tutte le domande hanno ricevuto l’ammissibilità preliminare ai contributi, organizzata in base all’ordine di inoltro dell’istanza ma non è detto che tutte e 57 riceveranno effettivamente il sostegno economico anticipato.

Si osserva che il contributo è pari al 40% della spesa computata (e ritenuta idonea in sede di autorizzazione) per i beni di proprietà pubblica e le chiese mentre passa al 30% per i beni di proprietà privata che hanno un’accessibilità minore.

Tra gli interventi previsti la maggior parte riguarda operazioni di recupero generale come la revisione delle coperture ma in altri casi si tratta di interventi di restauro artistico come nel caso di vetrate istoriate, affreschi, manufatti lignei, superfici dipinte o più in generale di tele.

Sono poi rintracciabili fondi per il consolidamento strutturale o per la messa in sicurezza di un cunicolo ipogeo ma anche richieste per studi propedeutici al restauro.


Tra i beni in provincia di Alessandria si segnalano (ne citiamo solo alcuni):

  • la chiesa parrocchiale di San Felice ad Oviglio (partiremo con i lavori nel 2022)
  • la chiesa di San Bartolomeo in Valle San Bartolomeo ad Alessandria
  • la chiesa di Sant’Andrea a Novi Ligure
  • la chiesa di Santa Caterina a Casale Monferrato
  • il castello Paleologo a Casale Monferrato
  • la chiesa di Sant’Agata a Pontestura

tra i beni in provincia di Asti:

  • la chiesa della SS. Trinità ad Asti
  • la chiesa di San Michele Arcangelo a Moncucco Torinese
  • la chiesa parrocchiale dei Santi Vittore a Corona a Grazzano Badoglio

infine, tra i beni in provincia di Cuneo si segnalano (ne citiamo solo alcuni):

  • complesso Sacra Famiglia a Dogliani
  • il castello di Rocca de Baldi
  • il palazzo del Governatore a Mondovì
  • Villa Elisa a Busca
  • Chiesa parrocchiale di Maria Vergine Assunta a Ceva

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