Il Santuario della Madonna del Monte nel quartiere genovese di San Fruttuoso

Sulle alture della città della Lanterna a circa 138 metri di altezza nella zona della Val Bisagno, ha sede uno dei santuari più antichi di Genova dedicato alla Madonna del Monte. Secondo la tradizione la costruzione del primo edificio risale al 958 anche se i primi documenti storici sono datati 1183 con l’insediamento di una congregazione di chierici di Sant’Agostino.

Resti del primo edificio ad un’unica navata sono stati riportati alla luce nel 1970 in occasione di lavori di restauro. Nel 1440 il complesso ormai in rovina, viene affidato a Frati minori e grazie agli aiuti finanziari del doge Raffaele Adorno incomincia la ricostruzione della chiesa e del convento fino a quando, nel settembre 1444, i Frati francescani si impadroniscono dell’edificio. Durante i secoli la chiesa viene ingrandita per accogliere cappelle che ospitano tombe di famiglie nobili; attorno al XVII secolo il Santuario assume forme barocche e per opera di antiche famiglie genovesi viene impreziosito di opere d’arte e della costruzione del campanile. Oltre al Santuario il complesso è costituito da un bosco chiamato “dei frati” con lecci e piante mediterranee; un parco di vasta dimensione, polmone di verde nel centro cittadino. Nel 1746/47 durante l’assedio di Genova per mano delle truppe austro-piemontesi, il convento diviene una roccaforte di difesa, mai conquistata. Dopo la seconda guerra mondiale Papa Pio XII riconosce il santuario come basilica minore. La chiesa ai apre su un sagrato decorato con la tecnica del risseau realizzato con ciottoli bianchi e neri con al centro lo stemma della Repubblica di Genova, il simbolo dei francescani ed una grande “M” dedicata alla Madonna. Il convento architettonicamente ha una struttura quattrocentesca la chiesa invece è seicentesca e ha subito diverse modifiche nei secoli; all’interno sotto l’altare maggiore sorge una cappella caratteristica che custodisce la statua del XIII secolo della Madonna del Monte. La chiesa è a croce latina con varie cappelle laterali volute dalle famiglie nobili genovesi ed impreziosite da dipinti di valore artistico tra cui quelli dell’artista Domenico Fiasella (XVII sec.). Di grande valore anche statue lignee dello scultore Anton Maria Maragliano, una tela del Fiasella raffigurante l’Assunta, una pala d’altare in marmo del cinquecento ed un pulpito realizzato con formelle in ardesia raffiguranti Santi e la Vergine col Bambino.

 

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