PNRR: 1 miliardo di euro per il rilancio di 250 borghi storici

Print Friendly, PDF & Email

Pubblicato sul sito del #MIC il bando per l’accesso alle risorse del Piano Nazionale Borghi previsto dal PNRR teso a contrastare lo spopolamento e ad incentivare la crescita economica, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso.

Le linee di intervento per finanziare almeno 250 borghi sono due:

  • Linea A: 21 borghi individuati dalle Regioni
  • Linea B: almeno 229 borghi selezionati con avviso pubblico

— Linea A —

Prevede lo stanziamento di 420 milioni di euro per progetti pilota di rigenerazione in 21 borghi individuati dalle Regioni/Province autonome (20 milioni di euro per ciascun borgo). Per questa linea di azione le Regioni dovranno presentare la propria proposta al MiC entro il 15 marzo 2022.

alla presentazione delle candidature seguirà una fase negoziale condotta da un Comitato tecnico istituito dal MiC.

Il percorso negoziale, mirato alla verifica della coerenza delle proposte progettuali con i processi e le tempistiche attuative del PNRR,  si concluderà entro maggio 2022 con l’ammissione a finanziamento delle 21 proposte e l’assegnazione delle risorse al soggetto attuatore individuato da ogni singola proposta.


— Linea B —

Prevede lo stanziamento di 580 milioni di euro così ripartiti:

– 380 milioni di euro per finanziare 229 progetti locali di rigenerazione culturale presentati dai Comuni in forma singola o aggregata (fino ad un massimo di 3 Comuni) con popolazione residente complessiva fino a 5.000 abitanti. La selezione verrà compiuta dalla Commissione di valutazione prevista dall’avviso pubblico che si chiude a metà marzo 2022. Circa 1,6 milioni di euro a borgo.

– 200 milioni di euro per sostenere micro/piccole/medie imprese già insediate e/o che intendono insediarsi all’interno dei borghi che saranno selezionati.

Per questa linea d’azione i Comuni dovranno presentare entro il 15 marzo 2022 le candidature per il finanziamento dei progetti di rigenerazione culturale, che verranno valutati da una Commissione del MiC. L’istruttoria si concluderà entro maggio 2022 con l’ammissione a finanziamento delle proposte e l’assegnazione delle risorse ai Comuni.

In coerenza con le disposizioni del PNRR, il 40% delle risorse complessive sarà destinato alle 8 regioni del Mezzogiorno e gli interventi dovranno essere portati a termine entro giugno 2026.


Vediamo alcune risposte alle FAQ

È necessario allegare alla proposta descrittiva la progettazione tecnica degli interventi?

(in sintesi) il Comune proponente dovrà descrivere le fasi principali di attuazione dell’intervento, indicando l’effettivo stato di avanzamento della progettazione (in ipotesi di lavori: progetto di fattibilità tecnico-economica, approvazione progetto definitivo, approvazione progetto esecutivo). Ne consegue che ai fini della presentazione della domanda di finanziamento non è necessario un livello minimo di progettazione, fermo restando che l’esistenza di una progettazione a livello almeno di fattibilità tecnico-economica pare comunque opportuna

È possibile presentare un progetto su un immobile non di proprietà allegando l’impegno alla vendita dei proprietari? È possibile inserire nel piano finanziario del progetto il costo per l’acquisto dell’immobile?

(in sintesi) Già in sede di presentazione della domanda di finanziamento il Comune proponente deve dichiarare/attestare “la titolarità sui beni/immobili sui quali interviene il Progetto locale di rigenerazione culturale e sociale”. Pertanto sul bene immobile oggetto di intervento il Comune proponente (o uno dei Comuni aggregati, ancorché non proponente), già alla data di presentazione della domanda di finanziamento, deve essere titolare di un titolo che ne legittimi la disponibilità (a titolo di proprietà, possesso e/o detenzione) e la legittimazione giuridica ad eseguire interventi sullo stesso.

Le spese di acquisizione della proprietà di un bene immobile (sia a titolo derivativo che originario: a seguito di espropriazione, trasferimento fallimentare, etc.), purché funzionali al Progetto locale di rigenerazione culturale e sociale nel quale il bene è inserito, sono ammissibili a finanziamento nei limiti previsti e disciplinati dal D.P.R. n. 22/2018. Si evidenzia altresì che l’acquisto del bene immobile deve essere adeguatamente giustificato, sotto i profili della coerenza, funzionalità e strumentalità agli obiettivi e finalità del Progetto locale di rigenerazione culturale e sociale.

In riferimento all’avviso di cui all’oggetto si richiede se un Comune, con popolazione residente inferiore a 5000 abitanti, e sul cui territorio insiste un borgo storico/castello che risponde alle caratteristiche definite dall’avviso pubblico ma di proprietà di un altro Comune più grande, possa presentare una proposta relativa al bene in questione, previo nulla osta o accordo con l’ente proprietario. Se sì in che modo?

(in sintesi) Nulla esclude che il Comune proponente e/o i Comuni aggregati, all’interno del cui territorio è presente un borgo storico, possano stipulare accordi di cooperazione anche con un soggetto terzo (nel caso di specie, un Comune avente popolazione residente superiore a 5000 abitanti) finalizzati a inserire nella proposta, in funzione degli (e in coerenza con gli) obiettivi di rigenerazione culturale e sociale del Progetto presentato, interventi comunque relativi a immobili in proprietà di quest’ultimo.

 

Vuoi saperne di più? SCARICA QUI IL BANDO


 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *