Tutela dell’architettura e del paesaggio rurale: in arrivo nuovi bandi

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Tutela dell’architettura e del paesaggio rurale: in arrivo nuovi bandi

Nuovi bandi in arrivo per il recupero degli edifici rurali e il paesaggio sia di proprietà privata che appartenenti ad enti del terzo settore.
La valorizzazione dell’architettura rurale ha come obiettivo quello di incrementare l’afflusso di turisti nelle aree periferiche del Paese, migliorando la tutela del paesaggio circostante.

Ristrutturando gli edifici abbandonati o degradati, infatti, verranno creati posti di lavoro, ridotte le disparità regionali e alleviato l’impatto della crisi, anche grazie alla valorizzazione dell’artigianato e dei prodotti agricoli locali.

I complessivi 600 milioni di euro sono così ripartiti:

  • 590 sono destinati al recupero di insediamenti agricoli, fabbricati, manufatti e fabbricati rurali storici, colture agricole di interesse storico ed elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, da selezionare mediante avviso pubblico;
  • 10 sono destinati al censimento dei beni del patrimonio rurale e alla implementazione di sistemi informativi esistenti.

L’obiettivo dell’Investimento è quello di realizzare un numero complessivo di 3933 interventi.

I fondi sono ripartiti tra le varie regioni in questo modo:

  •  76,5 milioni di euro per la Sicilia
  • 72,4 milioni di euro per la Campania
  • 56,2 milioni di euro per la Puglia
  • 49,20 milioni di euro per la Lombardia
  • 48 milioni di euro per il Lazio
  • 43,4 milioni di euro per il Veneto
  • 39,4 milioni di euro per il Piemonte
  • 32,9 milioni di euro per la Calabria
  • 32,4 milioni di euro per la Toscana
  • 28,7 milioni di euro per Emilia-Romagna
  • 24,1 milioni di euro per la Sardegna

Come previsto nel PNRR almeno il 40% delle risorse allocabili territorialmente è destinato alle Regioni del Mezzogiorno, salve le specifiche allocazioni territoriali già previste nel PNRR. In questo caso la quota destinata alle Regioni del Sud è pari al 48%.

Entro il 31 maggio 2022 le Regioni e Province dovranno aver emesso i bandi, ricevuto le domande e trasmesso al MIC gli elenchi degli interventi ammissibili a finanziamento.


 

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