Prorogato al 30/9 il bando per la valorizzazione del patrimonio rurale

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Prorogato al 30/9 il bando per la valorizzazione del patrimonio rurale

Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, PA Trento, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto hanno nuovamente prorogato la scadenza per la presentazione di progetti di recupero e valorizzazione di beni dell’architettura rurale e del paesaggio rurale.

La nuova scadenza è fissata per il 30 settembre 2022, tranne che per l’Abruzzo, la Puglia e la Valle d’Aosta, per cui si potrà presentare domanda fino al 29 luglio 2022.


Nell’ambito del PNRR è stato pubblicato l’avviso pubblico per la protezione e la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale.

L’obiettivo è preservare i paesaggi rurali e storici attraverso la tutela dei beni della cultura materiale e immateriale e la promozione di iniziative e attività legate ad una fruizione turistico-culturale sostenibile, dando valore alle tradizioni e alla cultura locale.

Possono presentare domanda le persone fisiche e i soggetti privati profit e non profit, compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, enti del terzo settore e altre associazioni, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria, che siano proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili appartenenti al patrimonio culturale rurale.

I proprietari, possessori o detentori del bene devono impegnarsi a proseguire l’attività oggetto dell’intervento per una durata pari almeno a 5 anni successivi alla conclusione amministrativa e contabile dell’operazione finanziata, mantenendo i vincoli di destinazione per analoga durata.

Gli immobili definiti come architetture rurali devono essere provvisti della dichiarazione di interesse culturale con corrispondente decreto ministeriale ai sensi del D.lgs. n. 42/2004 oppure devono essere costruiti da più di 70 anni ed essere censiti o classificati dagli strumenti regionale e comunali di pianificazione territoriale e urbanistica (ex art 1, comma 5).

Le spese ammissibili comprendono:

  1. spese per l’esecuzione di lavori o per l’acquisto di beni/servizi, compresi gli impianti tecnici;
  2. spese per l’acquisizione di autorizzazioni, pareri, nulla osta e altri atti di assenso da parte delle amministrazioni competenti;
  3. spese tecniche di progettazione, direzione lavori, coordinamento della sicurezza e collaudi, opere d’ingegno, nel limite massimo del 10%;
  4. imprevisti (se inclusi nel quadro economico);
  5. allacciamenti, sondaggi e accertamenti tecnici;
  6. spese per attrezzature, impianti e beni strumentali;
  7. spese per l’allestimento degli spazi.

Le risorse a fondo perduto vengono assegnate secondo la seguente ripartizione:

  • fino al 80% delle spese ammissibili, nei limiti massimi di Euro 150.000,00 per soggetto ammissibile
  • fino al 100% delle spese ammissibili, nei limiti massimi di Euro 150.000,00 per soggetto ammissibile, se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale con corrispondente decreto ministeriale ai sensi del D.lgs. n. 42/2004
  • Non vengono presi in considerazione progetti il cui importo sia inferiore a Euro 10.000,00

REGIONE PIEMONTE>> tutte le info qui

 


 

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