Il restauro della scultura dell’altare della Cappella Dogale a Genova

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Il restauro della scultura dell'altare della Cappella Dogale a Genova

Il prezioso restauro della scultura raffigurante la Madonna Regina di Genova ha garantito la salvaguardia di un capolavoro del XVIII secolo opera dello scultore genovese Francesco Maria Schiaffino che si trova custidito sopra l’altare della Cappella dogale di Palazzo ducale. Oltre ad essere simbolo della città, la scultura e la cappella del Doge rappresentano uno straordinario esempio di barocco genovese.

La cappella venne risparmiata dal devastante incendio del 1777 che colpì il nucleo centrale del palazzo e che interessò i saloni del maggiore e del minor consiglio aumentando i danni che quasi un secolo prima erano stati provocati dal bombardamento della flotta francese di Luigi XIV. All’epoca gli importanti restauri furono affidati all’architetto ticinese Simone Cantoni che ricostruì e decorò i saloni e la possente facciata neoclassica su piazza Matteotti. La cappella venne completamente decorata: il pavimento venne impreziosito con tarsie di marmi policromi di stampo barocco, le pareti e la volta finemente dipinte e l’altare della Madonna decorato con marmi pregiati.

Tra le rappresentazioni pittoriche dell’ambiente la raffigurazione di Cristoforo Colombo che pianta la croce nel nuovo mondo, i ritratti di alcuni martiri genovesi tra i quali Ursicino e Desiderio. Sulle pareti troviamo ancora la rappresentazione della presa di Gerusalemme da parte di Guglielmo Embriaco nella prima crociata con attorno vari ritratti di beati tra cui quello di Jacopo da Varagine; questi affreschi vennero realizzati nel XVII secolo da Giovanni Battista Carlone ed inseriti all’interno di particolari finti archi dipinti.

Importante è l’opera pittorica che glorifica l’arrivo a Genova delle ceneri di Giovanni Battista con attorno i santi Barnaba e Caterina Fieschi Adorno; la volta è occupata nella sua totalità dalla rappresentazione della Vergine Maria invocata dai santi protettori della città Giorgio, Giovanni Battista, Lorenzo e Bernardo.

La Madonna fu proclamata nel 1637 come regina di Genova ed in questo dipinto riceve da alcuni angeli la corona, le chiavi e lo scettro della città. L’altare in marmo, in fondo alla sala, è circondato da colonne in marmo e da due finestre che si aprono tra le colonne a fianco dell’abside in modo tale che la luce esterna possa illuminare l’ambiente.

Dietro l’altare è situata una scultura dello Schiaffino che rappresenta la Vergine Regina di Genova, oggetto del recente restauro che rientra in un più ampio progetto di valorizzazione e conservazione del nostro patrimonio culturale, sponsorizzato dalla Volotea che vuole ripristinare la bellezza originale della scultura con l’eliminazione delle impurità che hanno reso opache alcune parti e hanno inciso sullo splendore dei colori. La statua raffigura la Vergine sorretta da angeli con il Bambino Gesù in braccio ed uno scettro nella mano destra; è alta due metri ed è racchiusa in una nicchia lavorata con stucchi e foglia d’oro che sovrasta l’altare della cappella dogale.


 

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