La suggestiva scenografia del teatro scientifico Bibiena a Mantova

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La suggestiva scenografia del teatro scientifico Bibiena a Mantova 

Non ho mai veduto in vita mia niente di più bello” con queste parole Leopold Mozart, padre del grande musicista austriaco Wolfgang Amadeus, descriveva alla moglie nel gennaio 1770 il Teatro scientifico Bibiena di Mantova. Il teatro costruito tra il 1767 e il 1769 fu progettato dal parmense Antonio Galli Bibiena su commissione del rettore dell'Accademia dei Timidi, conte Carlo Ottavio di Colloredo, con la finalità di ospitare principalmente adunanze scientifiche, ma aperto anche a recite e concerti.

Il teatro ha una pianta a forma di campana ed è disposto su più ordini di palchetti lignei, secondo il genere di struttura inventato nel Seicento e che ormai imperava. L'architetto Bibiena adempì in soli due anni all'obbligo che nel 1767 aveva contratto coi Timidi: ideò lo speciale teatro, ne diresse i lavori di fabbrica ed infine, con abilità di pittore oltre che di architetto, affrescò personalmente gli interni dei numerosi palchetti con figurazioni monocrome, anch'esse documento prezioso dell'attività artistica dell'insigne maestro.

La classica facciata fu invece realizzata da Giuseppe Piermarini da cui trae il nome il salone posto al primo piano del teatro. Il Piermarini, famoso soprattutto per aver progettato il Teatro alla Scala di Milano inaugurato nel 1778, creò per il palazzo mantovano una facciata in stile neoclassico con imponenti lesene di ordine ionico che rendono l’edificio uno degli esempi più significativi dello sviluppo del neoclassicismo milanese. Inoltre la maestosità della struttura rappresenta per Mantova il ritorno agli antichi splendori durante il primo periodo di dominio austriaco racchiuso tra il 1707 ed il 1797.

All’interno dell’edificio dell’accademia è situata anche la biblioteca che ospita le opere di Virgilio tradotte in molte lingue ed un ricco archivio storico e musicale del XVIII secolo; inoltre è presente una raccolta di ferri chirurgici sempre del XVIII secolo.

Il teatro è chiamato “scientifico” perché il committente, il conte Ottavio di Colloredo, lo aveva ordinato per ospitare riunioni scientifiche, ma anche per spettacoli e concerti; rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura teatrale barocca.

Il piano superiore ospita una sala rettangolare con stucchi e tele in cui dominano i ritratti di Maria Teresa, Francesco I e Giuseppe II, opere del pittore Maurer.
Come già detto nell’introduzione nel gennaio 1770 in questo teatro si esibì il piccolo Mozart, appena tredicenne che sbalordì la platea con il suo immenso genio musicale; in quell’occasione il padre di Amadeus descrisse il teatro Bibiena –“ Non come un teatro, ma come una sala con dei palchi….. dove dovrebbe esserci la scena vi è il piano rialzato per la musica…….” Inoltre alla moglie scrisse ancora:” Vi era una moltitudine di persone, acclamanti e l’ammirazione degli ascoltatori era immensa”. 


 

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