Villa Ottolenghi di Borgomonterosso ad Acqui Terme: un paradiso tra passato e presente

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"L'arte è una scienza non si improvvisa né si accontenta, è un duro e sistematico lavoro" così diceva il genio Leonardo da Vinci e questa è in sintesi la storia di Villa Ottolenghi, un sogno diventato realtà grazie all'opera mecenate di Arturo Ottolenghi ed Herta von Wedekind. I due artefici, amanti del bello e della passione per l'arte, crearono negli anni venti del secolo scorso, un vero e proprio palcoscenico i cui protagonisti sono l'arte, la natura e la cultura del vino.

Siamo negli anni in cui il Fascismo compie i primi passi ed in architettura la dominanza imperiosa delle forme ha il sopravvento, a questo non sfugge la realizzazione di villa Ottolenghi per opera del suo creatore artistico Marcello Piacentini, grande architetto dell'epoca fautore tra l'altro del quartiere Eur a Roma, del palazzo di giustizia a Milano e del grattacielo di Piazza Dante a Genova.
Pietra e marmo si uniscono in una armonia di forme così com'era anche nel gusto artistico di Herta von Wedekind, mecenate ed artista a 360 gradi di opere di scultura di vario materiale in cui spicca "La Bagnante" nel pronao della zona degli artisti ed il bronzeo "Tritone" nel faraonico cisternone.

Vicissitudini familiari portarono ad un'asta nel 1985 che depauperò la Villa dei suoi arredi e delle preziosissime collezioni, ma la bellezza e l'importanza di villa Ottolenghi rimane intatta per la presenza, tra l'altro, di meravigliose opere in ferro battuto, creature ingegnose di Ernesto e Mario Ferrari. Padre e figlio proposero una concezione dell'arte del ferro in cui da freddo materiale si trasformò in elemento emozionale per creare stati d'animo di grande suggestione.

Per gli amanti della pittura di straordinaria pregevolezza, le opere ad encausto di Ferruccio Ferrazzi, sia all'interno del Mausoleo in cui spiccano i mosaici, finissimo lavoro dei maestri della scuola del Vaticano e successivamente di Ravenna; sia nella sala di Herta della villa, che rappresentano la nascita di Venezia e la caduta agli inferi di Icaro. Sono affreschi nei quali l'artista vuole rappresentare la vita umana attraverso le sue dolorose esperienze, il Ferrazzi vuole emanare un senso di decadenza del genere umano soprattutto dopo le atrocità del secondo conflitto mondiale vissute in prima persona.

Facendo nostre le parole di Robert Kennedy: " tali bellezze hanno potuto rendere la vita veramente degna di essere vissuta" possiamo certamente asserire che villa Ottolenghi propone una straordinaria varietà di ambienti in cui pullulano dettagli e particolari che non devono sfuggire ad occhi attenti. Dalla Sala Procaccini alla Sala Ferrari, dalla Sala delle Pietre allo Studio di Herta è un susseguirsi di spazi luminosi dove arte e natura corrono a braccetto per non annoiare mai il visitatore al contrario per renderlo sempre attento a nuove sorprese.

Borgomonterosso è l'unione dell'arte, del paesaggio con la cultura del vino ed è un raro esempio di recupero artistico naturale grazie all'intervento del Dr. Vittorio Invernizzi ed il meritato coronamento è arrivato nel 2011 col premio " European garden award", con la motivazione della riqualificazione del giardino all'italiana opera di Pietro Porcinai. L'architetto paesaggista Porcinai, uno dei piu famosi della sua epoca, plasmò la natura a sua immagine e somiglianza per cui il giardino diventa un insieme di segni, di significati, una sinfonia perfetta che crea anche all'esterno un mondo fantastico tra realtà e fantasia.

Visita il sito di Villa Ottolenghi

Villa Ottolenghi ed il complesso di Borgomonterosso sono un'avventura architettonica, artistica e paesaggistica di rara intensità che fanno della tenuta una perla di bellezza da visitare nel cuore dell'alto Monferrato; il passato diventa presente e futuro perché l'arte e l'amore per il bello non hanno tempo ne' spazio sono eterni ed immensi.

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