Oratorio di San Giovanni a Casal Cermelli: le tappe del restauro

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Oratorio di San Giovanni a Casal Cermelli: le tappe del restauro

In un articolo pubblicato a luglio 2021 anticipavamo l’avvio dei lavori di restauro dell’antico Oratorio di San Giovanni Battista a Casal Cermelli. I lavori di cui al I lotto sono stati ultimati a novembre 2022 e in alcuni prossimi articoli vi vogliamo raccontare le tappe principali di questo restauro.


I lavori sono ufficialmente partiti a gennaio 2022 dopo avere ottenuto il Decreto della CEI che li ha ammessi ai contributi dell’8 per mille e a quelli ministeriali. Si è anzitutto partiti dalla pavimentazione interna (anche in ragione della stagione) per poi procedere all’allestimento dei ponteggi esterni soltanto nella primavera 2022.

L’intervento sulla pavimentazione interna è stato preceduto da un’accurata campagna scavi condotta da Lo Studio Srl di Alessandria e guidata dell’archeologo Margherita Roncaglio. L’intervento degli archeologi è avvenuto dopo la rimozione dell’antica pavimentazione in cotto che è stata cautamente rimossa, ripulita e riaccatastata in esterno per poi essere ricollocata in opera.

La prima tappa: la campagna scavi 

Dopo la rimozione delle piastrelle del pavimento con un mezzo meccanico di piccole dimensioni, si è proceduto alla rimozione di 40 cm di suolo per consentire le successive operazioni di risanamento conservativo del pavimento. Sotto la preparazione per le piastrelle della pavimentazione si è messo in evidenza, su tutta l’area dell’aula, un deposito sabbioso sciolto con all’interno ciottoli di medie e grandi dimensioni, posati a modo di vespaio.

Durante la rimozione di questo deposito sono state rinvenuti alcuni laterizi in fila sul lato corto, possibili spallette di tombe, parzialmente distrutte da precedenti interventi manutentivi. I laterizi erano presenti in adiacenza delle pareti dell’oratorio, pareti che in alcuni casi probabilmente servivano da seconda spalletta delle tombe. Durante la rimozione della terra sono anche emerse tracce di ossa umane.

Nella parte sud/est dell’aula, a ridosso del presbiterio, è stato rinvenuto un grosso voltino appartenente a un ossario. Il cedimento in corso d’opera di tale voltino ha reso visibile l’interno caratterizzato da un vano quadrangolare di circa 9 mq profondo almeno 160 cm. Dopo averlo documentato, in accordo con il funzionario della Soprintendenza competente, l’ossario è stato coperto con tessuto non tessuto e colmato con la terra.

In un secondo momento è stato effettuato lo scavo all’interno della sacrestia e del presbiterio dove dietro l’altare sono state messe in luce tre tombe a voltino, sotto pochi cm di riporto, orientate due nord/sud e una est/ovest. Tali sepolture sono posteriori alla chiesa databili presumibilmente tra XVII e XVIII secolo.


La seconda tappa: il risanamento conservativo della pavimentazione

Terminate le operazioni di scavo e di indagine scientifica, si è proceduto alla realizzazione di un sottofondo in calcestruzzo magro sul quale è stata posata una soletta areata di casseri modulari a perdere, di minore spessore in corrispondenza della zona absidale dove la presenza di tombe ha impedito di raggiungere maggiori profondità. Successivamente su tutta l’aula dell’oratorio si è provveduto alla posa dei pannelli costituenti il sistema radiante a pavimento che è poi stato collegato alla nuova caldaia.

In accordo con i tecnici impiantisti di è deciso di collocare la caldaia e il relativo collettore nel locale di servizio adiacente la cappella destra (rispetto all’ingresso): tale ambiente si prestava meglio di tutti a questo utilizzo anche in ragione del collegamento diretto con il cortile esterno. Successivamente si è provveduto alla realizzazione di un nuovo sottofondo di spessore 5 cm sul quale è stata ricollocata la pavimentazione in formelle di cotto.

Durante le fasi di rimozione le formelle della vecchia pavimentazione sono state quasi tutte recuperate ad eccezione di quelle molto compromesse ed imbibite che sono state sostituite con nuovi elementi realizzati a mano dalla vicina Fornace di Sezzadio.

Le formelle dell’aula sono state ricollocate nel rispetto del disegno originario integrandole via via ai nuovi elementi (di poco differenti a livello cromatico). Le vecchie formelle della zona dietro l’altare, che erano già state sostituite in passato con nuovi elementi rettangolari, sono state ripulite e ricollocate nel rispetto del disegno originario.

Nel piccolo vano di accesso al campanile e nella sacrestia gli elementi in cotto utilizzati per la pavimentazione sono invece di recupero, non essendo stato possibile recuperare quelli esistenti (non originali in quanto già sostituiti).

Particolare cura è stata prestata alla stilatura dei giunti della pavimentazione realizzata con sabbia, calce e mattoni pestati sul posto a totale imitazione cromatica delle formelle del pavimento. L’effetto finale è stato quello di creare un pavimento quanto più possibile uniforme sul piano cromatico al fine di ridurre la leggera discromia esistente tra le formelle vecchie e quelle nuove.

Sulla superficie laterizia non è stata applicata alcuna cera in attesa dell’entrata a regime dell’impianto termico a pavimento che certamente provocherà la fuoriuscita di formazioni saline che potranno essere facilmente rimosse mediante semplice spazzolatura.

Come previsto in progetto, per contenere la fuoriuscita dei sali anche sulle murature si è deciso di rimuovere l’intonaco basamentale cementizio delle pareti perimetrali dell’oratorio al fine di favorirne la progressiva asciugatura. Tale intonaco non sarà rifatto almeno fino alla primavera 2023.

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