Contributi C.E.I. per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto

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I contributi della C.E.I.: finalità, beneficiari e tipologia di interventi ammessi

La C.E.I. (acronimo di Conferenza Episcopale Italiana) eroga contributi finanziari alle Diocesi italiane al fine di provvedere alle esigenze di culto della popolazione.

I contributi finanziari della CEI per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto sono erogati alle Diocesi per interventi a favore di enti ecclesiastici quali diocesi, seminari, chiese cattedrali, capitoli, parrocchie, chiese rettorie, santuari, confraternite, a seconda delle tipologie di intervento.

La tipologia di interventi ammessa a contributo è piuttosto varia e può riguardare l'inventariazione informatizzata dei beni artistici e storici e il censimento informatizzato dei beni; la promozione e valorizzazione di musei diocesani o di interesse diocesano; l'installazione e messa a norma di impianti di sicurezza per gli edifici di culto; il restauro di organi a canne di interesse storico-artistico; interventi su edifici esistenti costruiti da più di 20 anni, diversi dalla manutenzione ordinaria…

I contributi della C.E.I.: modalità di richiesta e assegnazione

Le richieste di contributo, predisposte sulla base delle indicazioni dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di riferimento, devono essere complete della documentazione tecnico-amministrativa e devono pervenire entro i termini fissati per la scadenza. L'Ufficio assiste le diocesi nella predisposizione delle richieste di contributo e della documentazione richiesta.

Spetta all’Ufficio verificare il rispetto delle procedure, mediante la richiesta di documentazione alle diocesi destinatarie dei contributi, i sopralluoghi degli incaricati regionali nominati dalle Conferenze Episcopali Regionali. 

I contributi sono concessi sulla base delle disponibilità finanziarie per ciascuna categoria di intervento, secondo la ripartizione stabilita dall’Assemblea Generale della CEI. 

L’esame delle istanze, la valutazione complessiva delle opere per le quali si chiede l’intervento della CEI e la proposta dell’ammontare del contributo spettano al Comitato per la valutazione dei progetti riguardanti i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto.
Il contributo viene assegnato con formale decreto del Presidente della CEI. I contributi assegnati sono erogati previa presentazione della documentazione tecnico amministrativa richiesta dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e secondo, i modi e i tempi stabiliti nel Regolamento applicativo.

I contributi della C.E.I.: entità dei contributi e ulteriori specifiche

L'entità del contributo varia a seconda della tipologia di intervento in cui si ricade e la richiesta è annuale.

Vediamo il caso – più importante – di interventi su edifici esistenti costruiti da più di 20 anni: occorre anzitutto precisare che in questa tipologia sono escluse tutte le opere di manutenzione ordinaria ed tutti gli interventi di importo inferiore ad Euro 50.000,00.

Per un singolo intervento il contributo assegnabile è fino al 70% del costo preventivato ammissibile nel limite di € 800.000,00, pari a € 560.000,00.
Per due o più interventi il contributo assegnabile è fino al 70% del costo preventivato ammissibile nel limite di € 900.000,00, pari a € 630.000,00.

Il contributo è erogato per S.A.L. quando è superiore a € 100.000,00: 30% inizio lavori; dal 40% al 60% della spesa indicata dal decreto; 30% fine lavori.

Possono essere richiesti contributi sullo stesso edificio per più anni, anche non consecutivi, purché riguardanti interventi funzionali ben definiti e distinti tra di loro, su parti diverse.

Il Vescovo, con l’accettazione del contributo, si impegna a non modificare la destinazione d’uso dell’immobile per 20 anni.

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