Giornate FAI di autunno: cosa visitare il provincia di Alessandria?

Print Friendly, PDF & Email

Giornate FAI di autunno: cosa visitare il provincia di Alessandria?

Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 tornano le “Giornate FAI d’Autunno”, l’amato e ormai atteso evento di piazza che il FAIFondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica, da dodici anni, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Cosa sarà possibile visitare in provincia di Alessandria?

Ecco alcune segnalazioni >>>


A SPIGNO MONFERRATO SARA’ POSSIBILE VISITARE LA DIGA DI VALLA

La visita, a cura della Delegazione FAI di Alessandria e dei Volontari Tirreno Power, permetterà di conoscere la Diga di Valla costruita nel 1923-25 dal sen. Federico Anselmino, gestita successivamente dalla Falck, Acciaierie e Ferriere Lombarde, in seguito dall’ENEL e, attualmente, da Tirreno Power, con scadenza della concessione nel 2029.

Si tratta di un’opera in grado di produrre energia pulita, ricavata dall’energia cinetica dell’acqua in caduta con produzione di energia elettrica.

Lo sbarramento agisce sul torrente Valla, affluente di destra del fiume Bormida e alimenta la Centrale di Spigno Monferrato, costruita nel 1927. Il bacino presenta una capacità pari a circa 2,3 milioni di metri cubi d’acqua, è alimentato dal torrente Valla con un bacino imbrifero di Km2 68 e da un canale a pelo libero lungo m. 6767. Questo attinge da una presa sul fiume Bormida nel Comune di Piana Crixia. Il bacino imbrifero del Bormida è Km2 421.

Tale presa d’acqua è necessaria in quanto la portata del Valla sarebbe stata insufficiente a consentire alla centrale idroelettrica di produrre efficacemente energia elettrica. Lo sbarramento, eseguito ad arco semplice in calcestruzzo, con soglia sfiorante fissa, presenta un’altezza di m. 44,76 e uno sviluppo di coronamento, carrabile, di circa m. 127 a un’altitudine di circa 285 m s.l.m. Dal bacino di Valla parte un canale in pressione lungo m. 630, che termina in un pozzo piezometrico; da qui ha origine la condotta forzata lunga m. 132 con diametro di m. 2,8. L’acqua precipita per un dislivello di m. 67. Il pozzo, visibile in regione Monterosso all’ingresso del paese per chi proviene da Acqui Terme, esercita una funzione a tipo valvola.

Note per la visita: Gruppi di visita da 20 persone con partenza da piazza del Comune di Spigno Monferrato ogni mezz’ora (luogo accessibile ai disabili).

[info tratte dalla scheda del FAI giornate di autunno]


A VISONE SARA’ POSSIBILE VISITARE LA TORRE MEDIEVALE E I RESTI DEL CASTELLO

La visita, a cura della Delegazione FAI di Alessandria, permetterà di conoscere la Rocca che ospitava un borgo fortificato originario dell’XI secolo purtroppo in gran parte recentemente demolito, a cui si può accedere attraverso una alzata sul fossato antistante e una porta di accesso e guardia medievale.

L’impianto originale della struttura difensiva risale certamente almeno al X secolo, dal momento che è attestato in quell’epoca come residenza della discendenza aleramica che dominava sul contado acquese. E’ nel castello di Visone che il 4 maggio 991 il marchese Anselmo e sua moglie Gisla firmano l’atto di fondazione dell’abbazia benedettina di San Quintino di Spigno: la firma avviene pochi anni dopo le invasioni saracene che, tra il 905 e il 936, avevano portato distruzione e desolazioni, giungendo ad assediare la stessa città di Acqui.

Questo importante documento sancisce, all’inizio del secondo millennio, il diritto di dominio della discendenza aleramica su un vasto territorio tra Liguria e Piemonte, indipendente dal potere dei vescovi di Savona e di Acqui e capace di determinarne la storia di queste terre per molti dei secoli a venire.

All’inizio del XX secolo rimanevano ancora importanti rovine del complesso fortificato, insieme a numerose case medievali dell’antico ricetto, come ricorda un annuario del 1911: Visone è notevole per le rovine dell’antico castello e per alcune case dell’epoca medievale. Del castello, frutto di un profondo rimaneggiamento tardo-quattrocentesco operato durante la dominazione dei marchesi Malaspina, rimangono oggi solo pochi resti diroccati, tra i quali svetta ancora sostanzialmente intatta la torre merlata, oggi visitabile fino alla sommità grazie al recente restauro delle scale interne. Dell’antico ricetto medievale restano solo un paio di case, essendo purtroppo il resto stato demolito in epoca recente per far posto al piazzale del Belvedere.

Orari: Sabato: 10:00 – 13:00 / 14:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30) – Domenica: 10:00 – 13:00 / 14:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)

Note per la visita: luogo non accessibile ai disabili

[info tratte dalla scheda del FAI giornate di autunno]


A CREMOLINO SARA’ POSSIBILE VISITARE IL BORGO MEDIEVALE E IL CASTELLO

La visita, a cura del gruppo FAI di Ovada, Volontari FAI, Apprendisti Ciceroni Istituto S. Caterina e Istituto Barletti di Ovada, Liceo artistico di Acqui Terme, Pro Loco Cremolino, esperti di storia e tradizioni locali, permetterà di conoscere il caratteristico Borgo medievale dell’Alto Monferrato, di stampo agricolo e a vocazione turistica, che si erge a 405 m. s.l.m., lungo il crinale che separa la Valle dell’Orba e la Valle della Bormida.

Pregevole punto panoramico verso la pianura alessandrina, le colline dell’Ovadese e dell’Acquese, mostra in lontananza il profilo delle Alpi Occidentali. È inserito nel territorio riconosciuto patrimonio dell’Unesco per i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e si trova nella zona a livello europeo con la più alta densità di dimore storiche esistenti.

Antica terra degli Stazielli, passò al contado di Acqui nell’ultimo periodo carolingio; fu oggetto delle scorrerie saracene, che lasciarono traccia nella località Bruceta. Lo Stato del Monferrato, donato nel X secolo ad Aleramo del Monferrato dall’imperatore Ottone I, fu per molti secoli un feudo imperiale governato da marchesi e duchi di diverse dinastie: Aleramici, Paleologi, Gonzaga e Gonzaga-Nevers. Cremolino ebbe nella storia un ruolo importante, sia per essere zona di confine con la Repubblica di Genova (Ovada), sia perché i Malaspina, Signori di Cremolino per oltre due secoli dal 1240, erano Vicari imperiali del Marchese del Monferrato, con giurisdizione sui diversi castelli e territori a loro assoggettati (Molare, Cassinelle, Morbello, Rocca Grimalda, Morsasco, Trisobbio e Prasco).

Domina la rocca il Castello d’architettura ghibellina risalente all’anno mille; sono visibili le mura a difesa del borgo a cui si accede dal ponte sottano, unico superstite di una fortificazione con quattro porte di accesso.

Di notevole interesse il convento dei Padri Carmelitani (1439) ed adibito a dimora dei frati sino al 1806.

La Chiesa parrocchiale, in stile neoclassico, presenta pregevoli tele ed arredi lapidei e lignei della preesistente chiesa (1440) ed uno storico organo Vegezzi Bossi (1914), capolavoro dell’arte organaria italiana.

L’adiacente Oratorio della Madonna del Carmine, costruito nel 1400 e ampliato nel 1642 in forme barocche, conserva un importante crocifisso processionale ligneo.

All’interno del Borgo antichi pozzi e/o cisterne raccoglievano le acque sia sorgive che piovane, indispensabili in caso di assedio. Presso porta sottana una casa, asservita al corpo di guardia, risulta essere del XIII secolo. Salendo verso la rocca si trova, prima della porta del Rampino, un edificio in pietra che ospitò durante i suoi studi presso i Padri Carmelitani Paolo Daneo (poi San Paolo della Croce, fondatore dei Padri Passionisti). Nell’ingresso del Palazzo Comunale il restaurato meccanismo dell’orologio della Torre campanaria costruito prima del 1826 ed ancora funzionante.

 

PER INFO:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *