Tra l’Alto Monferrato e il Basso Piemonte la storia dei castelli di Cremolino, Prasco e Camino

Tra l'Alto Monferrato e  il basso Piemonte tre castelli in particolare hanno attirato la mia attenzione per la loro ricchezza di storia, arte e tradizione.

Il Castello di Cremolino domina su uno sperone roccioso il piccolo borgo di Cremolino: è il maniero più alto dell’alto Monferrato a 450 metri di altezza con il suo massiccio e possente Torrione quattrocentesco. Costruito dal marchese Tommaso Malaspina alla fine del Duecento, era posto in un borgo fortificato di cui ne è a testimonianza l'antico archivolto con feritoie e il ponte levatoio. La struttura architettonica principale è a pianta quadrata e ha subito nel corso dei secoli varie e diverse integrazioni; trasformato da castello a dimora signorile nella metà del Cinquecento prima della famiglia Doria e poi da quella dei Serra. Dalla sua altezza oltre a dominare tutta la vallata dell’alto Monferrato, si ha un magnifico panorama da cui si possono scorgere le vette del Monviso, del Monte Bianco e del Monte Rosa.

Il vicino Castello di Prasco ha origini incerte, si parla di un maniero costruito nel XVI secolo ad opera della famiglia nobile dei Gallesio; anche se la costruzione originale risalirebbe al XII secolo sotto il dominio degli Alerami. Dagli archivi si hanno notizie dei Conti di Prasco a partire dal 1240 con documentazioni attendibili; il castello in origine era posto su un costone roccioso ed aveva funzione di fortificazione e difesa di cui sono a testimonianza tre poderosi torrioni semicircolari. Dal maniero si controllavano le varie strade di comunicazione ed aveva quattro pozzi per il rifornimento idrico; all’interno della struttura erano siti tre giardini ed un ampio parco. A pianta quadrata è costituito da tre torrioni adiacenti, architettonicamente la costruzione è in pietra e mattoni. All’interno si possono ammirare vaste sale per l’abitazione del feudatario e spazi per l’amministrazione come la sala d’armi, delle udienze, la loggia della guardia e la prigione. Il castello ospita il centro studi gallesiani per fare conoscere le opere scientifiche di Giorgio Gallesio, botanico del XVIII/XIX secolo. Nello storico parco è ubicata una neviera secentesca, una sorta di frigorifero naturale protetto dal verde della vegetazione.

Nella zona del basso Monferrato è ubicato il Castello di Camino, località che ha origine antichissima da insediamenti romani e germanici. L’origine del maniero è attorno all’anno Mille, è una struttura poderosa ed imponente con una torre merlata che aveva funzione difensiva. Nei secoli ha subito modifiche e restauri di indubbio valore che la fecero diventare tra le più importanti fortezze alessandrine. La costruzione del castello la si deve alla volontà dell’Episcopato di Asti. Nel Trecento la famiglia Paleologo in una grave situazione finanziaria consegnò ai banchieri astigiani Scarampi, il feudo di Camino. Lavori di restauro e vari interventi architettonici si ebbero nel tardo trecento, nel XVII e XVIII secolo ed infine tra il XIX ed il XX secolo; l’antica torre merlata a pianta rettangolare alta 44 metri rimane ancor oggi imponente a testimoniare il suo valore estetico. Il castello è a pianta irregolare con una imponente struttura, ha mantenuto il ruolo militare fino al XII/XIII secolo quando è poi stata trasformata in dimora nobiliare con un ampio scalone attraverso il quale si accede ad una vasta sala in stile barocco con finte architetture e motivi floreali. La bellezza artistica sta negli stucchi a cornice dei vari affreschi che rappresentano esponenti della famiglia Scarampi; la cappella all’interno del maniero ospita un trittico del pittore Macrino d’Alba. Durante il XX secolo fu riarredata e decorata una sala detta “sala del Re” per ospitare Vittorio Emanuele II di Savoia. Per completare la maestosità del castello è stato costruito un vasto parco con alberi secolari.

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