L’area archeologica della Val Nervia sulla costa occidentale della riviera ligure

A est di Ventimiglia sulla costa occidentale della riviera ligure si sviluppa l’area archeologica della Val Nervia, interessata da un vasto progetto di ricerca scientifica, di valorizzazione, conservazione e conoscenza del patrimonio archeologico della città romana di Albintimilium. La zona è diventata di importante valore grazie agli studi condotti nel XX secolo dal ricercatore Lamboglia. Qui oggi è possibile ammirare il teatro romano del II secolo a.C. uno dei meglio conservati dell’Italia occidentale, le terme ed i quartieri abitativi attraversati dalla Via Aurelia. Il teatro veniva usato per spettacoli di commedie, mimi e danze e poteva accogliere fino a cinque mila persone: la struttura è stata realizzata a blocchi squadrati alternati a file di mattoni, mentre le gradinate e gli ornamenti architettonici sono stati realizzati con pietra di Turbie, una località sopra a Monaco. Da segnalare anche l’imponente Domus del Cavalcavia e le Terme pubbliche che hanno una estensione di circa due mila metri quadrati, furono costruite nella seconda metà del I secolo D.C. anche se durante l’epoca imperiale hanno subito modifiche e ristrutturazioni. La zona dell’attuale Ventimiglia, solcata dai fiumi Roya e Nervia, che caratterizzano due vallate di collegamento tra la parte transalpina e cisalpina con la costa ligure, rappresenta un luogo favorevole per la presenza umana già in epoche primitive, come testimoniano ritrovamenti archeologici dell’età del Rame e del Bronzo. Lo sviluppo di un centro abitato di etnia ligure risale al V-III secolo a.C. in una zona collocata nella periferia orientale dell’attuale città di Ventimiglia (zona dove sono stati ritrovati vari oggetti in Ceramica, elementi circolari in forse basamenti di capanne a pianta circolare o resti di monumenti funebri). La costruzione dei primi monumenti di tipo urbano in muratura risale al II-I secolo a.C. anche se il massimo dello splendore della città si ha solo in epoca imperiale quando si assiste alla realizzazione di costruzioni monumentali giunte a noi grazie ad un’interessante campagna di scavi degli anni Settanta del XX secolo. Malgrado un inesorabile declino durante il V secolo d.C., con un drastico cambiamento del tessuto urbano, la città continua ad essere abitata fino all’alto medioevo in cui comincia ad acquistare maggiore importanza la parte del nucleo fortificato corrispondente all’attuale centro storico di Ventimiglia. Un ampio lavoro di scavi tra le dune sabbiose nel XIX secolo ha riportato alla luce l’antica necropoli ed il teatro romano; assieme ad oggetti in ceramica appartenenti a corredo trovati nelle tombe della necropoli. Va, infine, ricordato l’Antiquarium, un museo archeologico al cui interno sono conservati in scala i principali monumenti della città romana tra cui la Porta di Provenza il teatro e le terme.

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