La cortina laterizia del Comune di Oviglio: stato di conservazione

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Torniamo a parlare del progetto di restauro della cortina muraria di proprietà comunale che si sviluppa ai piedi della Chiesa Parrocchiale di San Felice nel piccolo Comune di Oviglio: nello specifico dello stato di conservazione antecedente l’intervento di restauro.

Dal punto di vista urbanistico la cortina muraria in laterizi si trova nel centro storico di Oviglio e si estende dalla Via Alessandro Volta a Via Cesare Battisti: allo stato attuale in questa zona è possibile parcheggiare essendo in parte pavimentata con cubetti in porfido e in parte asfaltata.

La muratura si estende per una lunghezza di circa 135 metri lineari (scala con rampa inclusa) ed è caratterizzata da una tessitura regolare da terra fino alla fascia orizzontale marcapiano sopra la quale la muratura si estende ulteriormente per circa un metro (fungendo da parapetto sul lato interno chiesa).


Lo stato di conservazione

Sul prospetto su Via Alessandro Volta le principali cause di deperimento materico della cortina laterizia sono dovute all’azione combinata degli agenti atmosferici: l’acqua nelle sue diverse manifestazioni (pioggia battente, umidità di risalita), il vento (azione erosiva), gli sbalzi termoigrometrici e gli agenti inquinanti contenuti nell’atmosfera.

L’analisi ravvicinata della superficie materica in laterizio ha evidenziato forme di degrado principalmente riconducibili all’azione degli agenti atmosferici con una accentuazione dei fenomeni di erosione spesso associati alla polverizzazione del mattone, in più punti interessato dalla caduta spontanea del materiale sotto forma di polvere o granuli.

Tutto questo lato è coperto da patina biologica manifesta sotto forma di depositi compatti di muschi e licheni e da forme di vegetazione infestante sia in corrispondenza della fascia marcapiano orizzontale che delle buche pontaie.
Formazioni saline di aspetto cristallino e consistenza piuttosto tenace interessano diversi punti della cortina laterizia, spesso associate ad altre forme di degrado e pertanto poco percepibili.

Le cause che le hanno prodotte sono collegabili sia alla componente geologica del terreno di costruzione che alla specifica composizione chimica del materiale impiegato in fase di costruzione (i solfati di metalli alcalini presenti nei laterizi). Sulla cortina laterizia sono anche visibili fessurazioni di piccola e media entità, la maggioranza delle quali non più attiva andrà risarcita e sigillata in fase di intervento.

Un’altra forma di degrado visibile (rilevata anche sui prospetti della vicina chiesa parrocchiale di San Felice) associabile alla presenza dei piccioni è la “picchiettatura” o corrosione superficiale provocata dal ticchettio del becco che ha creato delle vere e proprie mancanze con conseguente indebolimento della muratura: questo comportamento è dovuto alla presenza del calcio che favorisce la digestione dell’animale.

La parte terminale del muro su Via Alessandro Volta è coperta da una rete verde anti caduta posta in opera diversi anni fa dal Comune allo scopo di scongiurare il possibile distacco di detriti o piccole porzioni di mattone sul suolo pubblico: questa è la porzione di muratura che versa in peggiore stato di conservazione.

La muratura sotto la rete è molto compromessa, le stilature tra i giunti di malta sono pressoché assenti e ciò ha favorito il proliferare della vegetazione infestante con conseguente perdita di molti elementi laterizi che in fase di intervento occorrerà integrare con operazioni puntuali cuci-scuci e con sigillature ed iniezioni consolidanti allo scopo di restituire continuità al paramento murario.

Sempre su questa porzione di muratura è presente un grosso elemento lapideo innestato nella muratura che favorisce lo scolo delle acque dalla quota pavimento livello chiesa alla sottostante Via Volta: tale elemento si presenta molto ammalorato e necessita di una revisione accurata in fase di intervento, accertando anche il corretto funzionamento del deflusso delle acque (che scaricano dall’alto a terra prive di adeguato raccordo).

Tutta la parte bassa della muratura palesa le forme di degrado già descritte oltre alla presenza di stilature grossolane realizzate in cemento in occasione di precedenti interventi e che oggi si presentano molto degradate.

Il lato interno della muratura su Via Volta presenta le stesse forme di degrado rilevate sul lato esterno su strada. Oltre ad una presenza diffusa di vegetazione infestante e di patina biologica con progressiva erosione degli elementi laterizi sono visibili numerose colonizzazioni biologiche principalmente di muschi e licheni in modo particolare in corrispondenza della parte sommitale della muratura (corrimano).

Il conseguente biodeterioramento dei laterizi è ascrivibile a differenti tipi di processi di tipo fisicomeccanico (disgregazione, sviluppo di microfratture, distruzione del substrato da parte dei microorganismi) e chimici (decomposizione e trasformazione del substrato) questi processi avvengono generalmente insieme.

Sono, inoltre, visibili mancanze di singoli elementi che favoriscono il deposito delle spore nei vacui e che, di conseguenza, favoriscono il proliferare della vegetazione infestante.

Continuate a seguirci per avere aggiornamenti sul restauro in corso…


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