Erbe mediche ed officinali: usi e tradizioni oggi come ieri

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Erbe mediche ed officinali: usi e tradizioni oggi come ieri

La moderna fitoterapia pone le sue basi sull’esperienza degli antichi scienziati e medici tra i quali Plinio, Ippocrate, Galeno Celso che conoscevano molto bene l’efficacia delle sostanze naturali. “Laudato si mi Signore per sora nostra matre terra la quale….. produce diversi fructi con coloriti fiori et herba” così si legge nel Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi.

L’uso delle erbe per la cura del corpo è molto antica, le erbe sono ampiamente utilizzate anche nella preparazione di integratori o farmaci erboristici ad ampio raggio.


Sono moltissime le piante in natura che hanno proprietà utili in medicina bisogna però avere la saggezza di saperle riconoscere ed usarle nel miglior modo per ottenere un risultato adatto alla patologia che si intende curare. Ogni parte della pianta può essere necessaria o meno ad un rimedio specifico differente, dalla radice al fiore al frutto; inoltre anche un’erba velenosa se trattata in maniera adeguata può risultare un rimedio efficace al corpo.

L’esempio più illustre di utilizzo di erbe in medicina si ha con il medico inglese Edward Bach che suggerì metodi di cura alternativi grazie all’uso dei fiori.

Accanto alla fitoterapia che utilizza estratti di piante ad alto dosaggio nella cura delle patologie esiste la omeopatia ossia la pratica medica basata sui principi attivi naturali di vegetali, minerali e animali in piccolo dosaggio e diluito.

La omeopatia è stata fondata dal dottore tedesco Samuel Hahnemann nel XVII secolo e si basa sul principio di somministrazione di sostanze simili a quelle che provocano la patologia in modo da stimolare una reazione immunitaria e creare delle difese all’organismo per debellare la malattia in questione.

Partendo proprio dagli studi sulla omeopatia, il medico Bach capì che ogni individuo reagisce in maniera diversa alle cure per una stessa patologia e questo dipende spesso da fattori psicologici che possono determinare maggiore vulnerabilità in stati d’animo che reagiscono in maniera negativa. Fu cosi che raccolse i fiori di una determinata specie li immerse in acqua lasciandoli al sole per circa tre ore; il composto venne versato in una bottiglia assieme a del brandy o del cognac. I risultati furono eccellenti poiché l’assunzione di alcune gocce anche in pazienti con patologie psicologiche importanti furono sorprendenti.


Vediamo l’utilizzo di alcune erbe piuttosto note e facilmente reperibili in natura

  • L’alloro, simbolo di gloria per gli antichi, è utilizzato come sedativo nelle patologie nervose e per uso esterno per la cura dei dolori e nella debolezza degli arti. Inoltre la polvere delle bacche essiccate viene utilizzata per curare l’influenza ed i raffreddori.
  • L’arnica montana è usata soprattutto come base delle pomate contro i traumi articolari.
  • La camomilla è usata sia come calmante che come digestivo per la componente di un olio chiamato azulene, inoltre il suo olio era utilizzato in passato per le febbri malariche e i dolori reumatici.
  • L’eucalipto, originario dell’Australia, è utilizzato per l’alto potere sedativo ed antisettico ed anche per inalazioni per la cura di malattie bronchiali ed asmatiche e per curare infiammazioni.
  • La genziana già nell’antichità era considerata erba medicinale dalle preziose virtù cosi come ci tramanda Plinio e viene utilizzata per disturbi dell’apparato digerente e gastrico e contro la febbre. Non a caso l’amaro a base di genziana, creato dalla macerazione della radice e della corteccia, è un ottimo digestivo ed un aperitivo.
  • Il ginepro già nella farmacologia del passato era conosciuto per le sue proprietà nella cura di patologie del sistema respiratorio e genito urinario. Sotto forma di infuso è preparato come diuretico; inoltre il vino di ginepro è indicato contro i reumatismi, contro le bronchiti mentre il liquore come digestivo ed aperitivo. Dal ginepro di estrae l’olio di Haarlem utilizzato per problemi all’apparato digerente.
  • La melissa è un ottimo digestivo, è anche usata per disturbi nervosi, emicrania, spossatezza e contro le vertigini. La sua acqua era già preparata nel passato dai frati Carmelitani “nei momenti patetici dell’esistenza umana” utilizzato come antispasmodico e stimolante.
  • Il tarassaco detta anche dente di leone o soffione contiene la tarassicina componente utilizzato per preparati con proprietà diuretiche, lassative e depurative. Viene anche utilizzato nei disturbi renali, nelle cistiti e nelle gastriti.
  • Il tiglio viene utilizzato per patologie del sistema nervoso, nei raffreddori e nelle malattie bronchiali. Inoltre facilita il sonno, calma i dolori ed è utile nei disturbi delle vie urinarie e renali.
  • La valeriana considerata dai Greci una panacea oggi è utilizzata come sedativo nei disturbi dell’apparato nervoso quali insonnia, stati depressivi, nevrosi ed emicrania. Ad uso esterno viene utilizzata per impacchi contro contusioni per lenire il dolore.

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