Oviglio (AL), Chiesa Parrocchiale di San Felice: opere in progetto

Print Friendly, PDF & Email

In un precedente articolo di gennaio avevamo anticipato l’avvio dei lavori di restauro della Chiesa Parrocchiale di San Felice nel Comune di Oviglio.

Lo scorso 27 marzo è stata effettuata l’ufficiale consegna dei lavori che sono stati affidati all’impresa felizzanese Gesualdo Stelladoro Sas (la stessa che aveva già seguito i lavori della vicina chiesetta della Madonna di Oviglio).

Le opere in progetto prevedono la revisione delle coperture e del sottotetto della chiesa e del campanile con relativa attività di bonifica da guano di piccione, l’intervento di recupero della cuspide del campanile e dei quattro pilastrini, la revisione generale della porzione di facciata sud (ex centrale termica) e la posa in opera di nuovo impianto termico con tecnologia ad infrarossi in sostituzione di quello esistente vetusto e malfunzionante.

Si precisa che l’intervento in progetto non interesserà le facciate esterne (che sono state comunque rilevate e documentate graficamente e fotograficamente) con la sola eccezione della porzione lato sud interessata da pregressi interventi manutentivi che ne hanno alterato l’immagine ed interesserà gli interni dell’edificio limitatamente all’intervento di posa in opera di nuovo impianto termico completamente reversibile e a basso impatto visivo.


La revisione generale del tetto in coppi del corpo chiesa

L’intervento decisamente più impegnativo riguarderà la revisione generale del tetto in coppi del corpo di fabbrica della chiesa che versa ormai da anni in pessimo stato di conservazione.

Laddove necessario si provvederà alla rimozione delle lattonerie esistenti fatiscenti, provvedendo alla cernita del materiale di risulta e al trasporto a pubblica discarica. Si provvederà anche alla fornitura e posa in opera di staffe fermacoppi in rame e di sistemi di convogliamento delle acque reflue (pluviali e grondaie) in rame che andranno a sostituire e completare quelli esistenti mal funzionanti o vetusti che dalla copertura si raccordano al campanile. In modo specifico si valuterà la sostituzione dei gambali in ghisa che si presentano molto degradati e vetusti.

Tutti gli elementi esterni come gli sporti, gli elementi decorativi in aggetto, le cornici e i rilievi saranno protetti mediante la posa in opera di fogli in lamiera di piombo sagomati sul posto a protezione delle parti più esposte all’azione degli agenti atmosferici, compresa la sigillatura con malte e l’eventuale tassellatura.

L’intervento prevede, inoltre, la posa in opera di impianto di allontanamento e dissuasione dei volatili (impianto elettrostatico) inclusi gli oneri relativi alla progettazione ed esecuzione degli stessi, al posizionamento e montaggio.

Il recupero della cuspide del campanile e dei quattro pilastrini

L’intervento sul campanile sarà, invece, principalmente un intervento di pulitura del cono della cuspide con revisione dei mattoni a forma di cuneo che si presentano fratturati e/o erosi.

In via preliminare si provvederà al trattamento biocida dell’intera cuspide che si presenta coperta da patina biologica e licheni, ripetendo il trattamento anche due volte al fine di consentire una sensibile pulitura dei laterizi. L’intervento sarà ripetuto in maniera analoga sui quattro pilastrini angolari mentre la croce centrale e le quattro croci più piccole saranno sottoposte a trattamento
con convertitore di ruggine.

Quindi si darà il via ai trattamenti di risanamento superficiale mediante rimozione dei depositi superficiali parzialmente aderenti con acqua, spruzzatori, pennelli, spazzole e spugne.

Si procederà all’estrazione dei sali solubili presenti anche come residui di puliture precedenti mediante applicazioni con carte assorbenti ed acqua demineralizzata fino a completa estrazione. Si passerà, quindi, al consolidamento delle fessurazioni esistenti previa accurata pulizia degli interstizi con iniezioni di miscele leganti al fine di restituire continuità alla muratura.

In presenza di elementi slegati dall’apparecchiatura si procederà alla cauta rimozione degli elementi stessi, al consolidamento delle malte circostanti e al riposizionamento. In corrispondenza di quelle aree dove i mattoni si presentano molto degradati si effettueranno operazioni puntuali di scuci-cuci. In questa fase occorrerà prestare la dovuta attenzione alla sigillatura delle aperture in corrispondenza delle bifore del campanile mediante la creazione di una barriera come deterrente contro l’intrusione dei volatili.

Occorrerà, quindi, porre in opera reti in policarbonato intrecciato a bassissimo impatto visivo preservando gli aspetti architettonici degli edifici, ideale per la copertura di superfici molto estese come nel caso della copertura di San Felice.

Non sarà, invece, oggetto di intervento l’orologio lato abside che versa in buono stato di conservazione.


 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *