I ciabot o casotti

I “ciabot” o casotti sono costruzioni elementari nate per dare riparo ai contadini dal sole e dalla pioggia: si tratta pertanto di costruzioni per il soggiorno provvisorio, per lo più a pianta rettangolare, con tetto a due falde ed aperture su un solo lato normalmente rivolte al declivio. L’alzato si sviluppa su un solo piano o al massimo su due con finestra superiore: il solaio è formato da un tavolato ligneo appoggiato su travi immorsate nella muratura, una scala a pioli permette l’accesso dal piano inferiore a quello superiore. Alla prima funzione se ne associano ben presto altre come quella di fungere da presidio durante quei periodi dell’anno (periodo della vendemmia) in cui si concentra gran parte del lavoro nel vigneto o quella di essere utilizzati come deposito attrezzi o ricovero temporaneo di prodotti agricoli.

Questa tipologia edilizia che è presente in tutto il territorio rurale: quando è costruita a supporto del lavoro nel vigneto si trova generalmente collocata a mezza costa, al centro della vigna o al confine del podere di fondovalle mentre, quando è di supporto ad altre attività, sorge all’interno o al limite dei boschi in prossimità dei sentieri interpoderali.

Si tratta di costruzioni semplici con murature portanti in pietra a secco disposta a corsi più o meno regolari e con i cantonali di dimensioni maggiori rispetto al resto della muratura.

Gli architravi delle aperture sono in legno così come lo sono i serramenti mentre il manto di copertura, originariamente in lose o coppi, si presenta in molti casi già sostituito. In taluni casi l’uso della pietra nelle murature è abbinato all’uso dei laterizi o del legno.

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Galleria fotografica con individuazione di alcune tipologie di CIABOT

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Per queste costruzioni elementari così intimamente legate alla conduzione agricola dei fondi, soprattutto quando sorgono lontano dalle cascine e dai centri abitati, il futuro è certamente molto incerto. La loro conservazione e sopravvivenza, infatti, è legata alla presenza di attività agricole ormai in gran parte in via di abbandono, almeno nei territori più impervi, ma anche dove costituiscono un elemento fondamentale del paesaggio collinare, sono spesso abbandonati in quanto le mutate condizioni di lavoro li hanno resi non più necessari.


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Per approfondimenti:

– Linee guida per il recupero dell’edilizia rurale del Gal Borba, G.A.L. Borba Scarl

– Manuale per il recupero, la tutela e la salvaguardia del patrimonio naturale e degli elementi tipici del territorio, G.A.L. Langhe e Roero Leader

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