Piano nazionale di riforma delle professioni: quali le novità tra i professionisti che operano in ambito tecnico?

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Architetti, ingegneri, geometri e periti svolgono in via concorrente opere di edilizia civile che comprendono interventi in materia di edilizia pubblica e privata e urbanistica, dal momento della progettazione a quello del collaudo, attività di coordinamento della sicurezza per appalti pubblici e privati e attività di certificazione, ad esempio antincendio ed energetica.

Il Piano nazionale mette in risalto che dalla lettura delle norme spesso la linea di confine delle attività riservate in via esclusiva a ciascuna professione è molto sottile e l’esistenza di attività svolte in concorrenza con altri professionisti provoca confusione e numerosi contenziosi. Nelle riunioni bilaterali con le amministrazioni competenti e con gli Ordini professionali è emersa quindi l’esigenza di definire in maniera più chiara le competenze di ciascuna professione e metterle nero su bianco in un Testo unico sulle professioni tecniche. Il tavolo tecnico lavorerà a questa soluzione per eliminare i conflitti sulle competenze professionali che spesso rallentano e fanno lievitare i costi dei lavori.

Architetto. Il documento sottolinea che rispetto ai liberi professionisti, i dipendenti non hanno l’obbligo dell’esame di Stato e dell’iscrizione all’Albo perché il datore di lavoro si assume i rischi per eventuali errori. Si crea quindi un’evidente situazione di disparità tra “architetto dipendente” e “architetto libero professionista”.

Geometra. Il titolo di geometra si acquisisce con specifico diploma di scuola superiore, laurea triennale o diploma universitario, cui devono seguire dei periodi di tirocinio. Si tratta di percorsi terminati i quali le competenze non emergono in modo chiaro. Soprattutto nei casi in cui è stata conseguita una laurea i ruoli possono confondersi con quelli dell’ingegnere e dell’architetto.

Ingegnere. Per tutte le specializzazioni dell’ingegneria, il piano nazionale mira ad adeguare i percorsi formativi all’evoluzione tecnologica con cui i professionisti devono poi confrontarsi nella pratica del lavoro.

Periti industriali. Il Piano ritiene inoltre necessaria una semplificazione nella formazione dei periti industriali. La professione conta trentasette specializzazioni, mentre l’Albo è diviso in sette sezioni. Per accedervi, con esame di Stato, è aver conseguito il diploma di maturità specifico o il diploma di laurea. In questo ultimo caso si può essere ammessi a tredici esami di stato. Il piano nazionale prevede quindi la semplificazione e l’accorpamento delle diverse specialità per aree tematiche similari.

Al momento in Italia ci sono 174 professioni regolamentate. Per ciascuna di esse sono stati analizzati gli obiettivi della regolamentazione, l’adeguatezza delle misure e le eventuali criticità emerse. Il censimento delle professioni regolamentate è stato voluto dalla “operazione trasparenza” prevista dalla Direttiva 2013/55/UE sul riconoscimento delle qualifiche professionali.


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