A Cairo Montenotte nell’entroterra savonese Villa Durazzo De Mari

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A Cairo Montenotte nell’entroterra savonese nascosta tra i roveri è possibile vedere la bellissima Villa Durazzo De Mari, importante esempio di architettura ottocentesca.

Da anni disabitata e in avanzato stato di degrado, questa tipologia architettonica ricorda quella delle ville ottocentesche genovesi caratterizzate dalla presenza di un vasto parco che porta ancora i segni dell’antico giardino in stile inglese. Mantiene uno stile neoclassico soprattutto per la simmetria delle facciate e per la presenza di un portico con archi e semicolonne lisce  con capitelli ionici che reggono un frontone abbellito dallo stemma del casato della famiglia Durazzo.

   

La villa è stata realizzata dal famoso architetto Carlo Francesco Barabino al quale si deve  parte dell rinnovamento del centro di Genova, con la creazione del complesso di piazza De Ferrari compreso il teatro Carlo Felice. Il nome della villa si ricollega a quello del marchese Stefano Ademario De Mari che sposò Nicoletta Durazzo, figlia del nobile proprietario della villa stabilendo in Val Bormida la sua residenza preferita.

    

Inserito nel parco, adiacente al principale ingresso carraio, si trova l’edificio del custode disposto su 2 piani. L’ingresso sontuoso ha come scenario principale lo scalone in marmo che conduce al piano nobile; l’atrio è caratterizzato da un’ampia cornice decorata e dai sovrapporta raffiguranti dei cervi, che si ripropongono nel salone centrale e nella sala da pranzo del piano nobile. 

Internamente, gli elementi artistici e architettonici d’interesse sono numerosi: la splendida sala del biliardo arricchita da affreschi raffiguranti gli stemmi dei nobili cairesi dell’epoca; la cappella gentilizia situata al piano terra; il magnifico salone dei ricevimenti del piano nobile; la sala da caccia con i suoi numerosi fregi e dipinti di pregevole fattura; i due ambienti preferiti dalla marchesa, salotto giallo e stanza da letto; e la suntuosa vasca da bagno ricavata da un unico lastrone di pregiato marmo di Carrara.

A causa della scarsa manutenzione e del progressivo abbandono la villa è venuta a perdere via via il suo fascino e a cadere in uno stato di deprecabile degrado. Negli anni svariate sono state le ipotesi di riuso e recupero che hanno portato anzitutto alla realizzazione di una struttura protetta; alla presentazione di un progetto preliminare di fattibilità per la realizzazione di un polo ecomuseale e centro comprensoriale di aggregazione e di formazione; sino ad una riqualificazione in chiave ricettiva e residenziale.

Da alcuni anni la villa è in vendita con trattativa riservata, alcuni parlano di una richiesta vicina ai 2 milioni di euro per oltre 1800 mq di architettura mirabilmente inserita in un parco di oltre 40.000 mq. Speriamo giunga presto un compratore motivato ad impedire la perdita irreversibile di questo significativo bene architettonico.

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