Quando “conservare” conta più di “restaurare”: il cantiere di San Pietro a Felizzano (Al)

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Quando “conservare” conta più di “restaurare”: il cantiere di San Pietro a Felizzano (Al)

Sono ufficialmente partiti lo scorso 20 giugno 2016 i lavori di restauro della Chiesa di San Pietro a Felizzano, a pochi passi dal Palazzo comunale e dalla bellissima Torre dei Cova.

L’intervento (progettato e diretto dalla sottoscritta) prevede la revisione della copertura (intervento già completato), il consolidamento e la sigillatura con iniezioni di miscele leganti delle facciate su Via Paolo Ercole (terminato), quello lato Oratorio e quello principale su Piazza San Pietro (interventi questi ultimi ancora da avviare) e il restauro degli interni partendo dalla pavimentazione per arrivare al restauro artistico degli apparati decorativi pittorici, plastici, lignei e marmorei.

Nel mese di settembre sono stati effettuati alcuni saggi sulla pavimentazione interna in cementine (risalente alla prima metà del ‘900) per testare lo stato di conservazione del materiale e la consistenza del fondo. Il progetto prevedeva la cauta rimozione delle cementine, la realizzazione di uno scavo per consentire la posa degli igloo e favorire così la complessiva deumidificazione dei locali interni sofferenti e diffusamente interessati da forme di umidità. I primi saggi hanno dimostrato subito una certa facilità nella rimozione delle cementine posate con malta di calce su un battuto di terra (rossa).

La scoperta di un'antica e ancora ben conservata pavimentazione in cotto

E’ però emerso da subito che sotto la terra si conservava, straordinariamente ancora in buono stato di conservazione, una pavimentazione in cotto della quale però non era ancora possibile verificare l’estensione e lo stato di conservazione. In accordo con la Committenza, nella persona del Parroco – Don Claudio Pistarino – con l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Alessandria (l’intervento è cofinanziato dalla CEI) e con la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti, Cuneo si è deciso di procedere alla rimozione, cauta, dell’intera pavimentazione in cementine per testare l’effettiva estensione del cotto.

E così, passo dopo passo, è stato emozionante scoprire che l’intera navata della chiesa conserva ancora il suo antico pavimento in cotto: in corrispondenza dell'ingresso un tappeto regolare fatto di formelle rettangolari invita il visitatore ad entrare mentre l’aula è decorata con formelle più piccole quadrangolari inclinate a 45° (e due guide longitudinali lungo tutte le cappelle realizzate con elementi rettangolari, non sempre regolari). 

Alla luce di questa scoperta si è deciso di conservare la vecchia pavimentazione in cotto che andrà pulita bene dopo la progressiva asciugatura e che, benché irregolare e talora mancante, è uno spettacolo per la vista. A questo punto il progetto andrà rivisto, dovranno essere fatte tutte le valutazioni del caso per appurare in che modo debellare l’umidità ma a questo punto questi sono dettagli, ciò che importa è sapere che l’architetto-restauratore ha raggiunto uno dei suoi primari obiettivi: quello della "conservazione".

 

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