Guano di piccione e beni culturali: pulizia e smaltimento

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Guano di piccione e beni culturali

Abbiamo già affrontato il tema del degrado dei monumenti causato dai volatili in un articolo di alcuni anni fa che ha ricevuto molte visite.

Per chi, come la sottoscritta, opera nel campo dell’edilizia il problema dello smaltimento degli escrementi dei volatili è piuttosto diffuso e si fa ancora più ricorrente quando si parla di beni culturali.

Sono, infatti, soprattutto i beni culturali a subire l’azione del deterioramento delle superfici lapidee in quanto la componente acida del percolato scioglie il carbonato di calcio causando un’aggressione acida della superficie, intonaci inclusi.

Quando si interviene sulle coperture è piuttosto frequente trovare sedimentazioni di guano molto compatte tra i coppi, sotto i coppi e nelle grondaie che si presentano spesso completamente ostruite ed inutili al convogliamento e deflusso delle acque meteoriche.

Anche quando si ispezionano luoghi abbandonati da decenni o difficilmente praticabili (sottotetti, celle campanarie…) nei quali è possibile trovare oltre al guano anche le carcasse dei volatili, occorre prestare molta attenzione indossando preferibilmente guanti monouso, tute o camici protettivi, scarpe chiuse e mascherina: quest’ultima evita di respirare le polveri costituite dagli escrementi ormai secchi.

Pulizia e smaltimento

L’intervento di disinfestazione da guano di piccione deve essere effettuato con massima cautela per evitare la diffusione di spore e batteri che potrebbero essere pericolosi per l’ambiente circostante.

In via preliminare occorrerà prevedere anzitutto la protezione delle vie di accesso al sito da bonificare per poi procedere con la rimozione delle carcasse di animali morti, con metodi manuali o meccanici, compresi la pulizia e l’aspirazione tramite aspiratore assoluto, compreso tiro in basso, trasporto e smaltimento presso centro autorizzato. Si provvederà, quindi, alla chiusura ermetica in opportuni sacchi dei rifiuti e allo smaltimento senza pericolo di contaminazioni secondo il codice CER 020106 (feci animali).

Successivamente si passerà alla disinfezione antibatterica contro germi patogeni e saprofiti che possono procurare infezioni, il trattamento sarà eseguito irrorando soluzioni a base di sali quaternari di ammonio per la disinfezione antibatterica, mentre per la disinfestazione saranno utilizzati prodotti specifici con l’ausilio di pompe a spalla.

Quindi si provvederà alla raccolta e asportazione di tutto il guano presente all’interno dell’area per poi passare allo smaltimento e alla termodistruzione del guano e di tutte le carcasse di piccioni.

Le superfici dovranno, infine, essere sottoposte a trattamento di disinfezione mediante idonei prodotti disinfettanti, altamente professionali, aventi registrazione al Ministero della Sanità quale presidio medico chirurgico, dotati di schede tecniche e di sicurezza.

Trattandosi di interventi potenzialmente dannosi per la salute è necessario rivolgersi a ditte specializzate: chi interviene, infatti, deve essere dotato di specifici dispositivi di sicurezza che impediscano il contatto diretto, ricordiamoci, infatti, che il guano dei piccioni va trattato e smaltito come un rifiuto speciale.


 

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