Presidi antivolatili per contrastare il degrado dei monumenti

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Il degrado dei monumenti causato dai volatili si è rivelato un argomento di grande interesse per gli iscritti a questo blog che per massima parte sono professionisti del settore edile, imprese di costruzione, restauratori di beni culturali e non ultimi possessori o detentori di edifici storici che spesso si trovano a dovere fare i conti con questa grave problematica.

Il tema è già stato trattato in altri due articoli dei quali inseriamo di seguito il link:

In questo terzo articolo illustriamo alcuni presidi antivolatili utilizzati nei nostri cantieri di restauro che hanno dato risultati soddisfacenti.


Spilli o aghi antipiccione

I primi e più comuni presidi sono gli spilli o aghi antipiccione: si tratta di banali barre con aghi in successione che possono essere fissate su grondaie, colmi dei tetti, davanzali, nicchie e rientranze ed anche sulle ringhiere il cui scopo è di evitare la sosta prolungata dei volatili, la creazione di nidi e di conseguenza il deporre delle uova. Ne esistono di diverse tipologie sia in plastica che in acciaio o policarbonato.

Lo scopo degli spilli, che non hanno una vera e propria punta e pertanto non sono pericolosi, è quello di segnalare all’animale la presenza di un ostacolo pericoloso in modo tale che eviti di appoggiarsi: a parere di chi scrive la loro efficacia è infatti piuttosto limitata (e poco durevole) e pertanto se ne consiglia l’utilizzo in maniera integrata ad altri presidi.


Reti e telai antipiccione

Tra i cosiddetti sistemi meccanici di allontanamento ci sono sicuramente le reti il cui scopo è quello di creare una vera e propria barriera contro l’intrusione non solo dei piccioni ma dei volatili in generale.

Anche in questo caso ne esistono di diverse tipologie con fili di polipropilene intrecciati, annodati e stabilizzati contro i raggi UV o in policarbonato intrecciato si tratta in ogni caso di elementi a basso impatto visivo a tutela del bene culturale sul quale sono posate.

La loro installazione è piuttosto semplice: possono essere ancorati dall’interno in modo da non risultare visibili e quando non è possibile possono essere tassellate nello spessore interno del muro oppure possono essere innestate su telai appositamente predisposti sui quali le reti vengono sagomate. Il loro utilizzo può essere abbinato agli aghi dissuasori di cui abbiamo già parlato sopra.

Più complessa l’installazione delle reti sui campanili in modo specifico in corrispondenza della cella campanaria dove è necessario garantire la movimentazione delle campane: in questi casi è necessario costruire appositi telai curvilinei sui quali la rete viene sagomata, i telai vengono poi installati in corrispondenza delle singole bucature della cella.

In taluni casi può rivelarsi utile isolare con piccole retine anche la parte sommitale delle coperture ad esempio in corrispondenza degli innesti tra il cornicione, l’orditura lignea e la grondaia anche perché in anfratti anche minimi possono inserirsi e nidificare piccoli volatili come i corvi o le rondini.


Impianto elettrico di dissuasione antivolatili

Per l’allontanamento dei volatili un metodo decisamente più efficace è quello che prevede la posa di un impianto elettrico di dissuasione che si basa sul rilascio di scariche elettriche non dannose ma capaci di allontanare ogni tipo di uccello.

L’impulso elettrico dura solo una frazione di secondo ma è sufficiente a fare comprendere all’animale che è meglio evitare di sostare su quella superficie. Le bacchette in acciaio inossidabile, sottili e resistenti all’acqua, possono essere fissate ai cornicioni, alle grondaie, al colmo del tetto, possono correre lungo le facciate ed insinuarsi tra le sporgenze avendo un minimo impatto visivo.

Questo tipo di impianti deve essere realizzato da imprese specializzate perché richiedono l’installazione di una centralina elettronica, un cavo bipolare per alta tensione con guaina esterna in pvc trattata anti UV, di barre inox con estremità filettate e di una boccola per assemblaggio e connessione delle barre, dotate di filetto passante.


A prescindere dal dispositivo al quale si deciderà di fare ricorso il presupposto fondamentale per la riuscita dell’intervento di restauro e per la sua durata nel tempo è la corretta e periodica manutenzione, attività senza la quale difficilmente ci sarà garanzia di una buona conservazione.


 

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