Nella Langa astigiana tra noccioleti e vigneti il borgo rurale di Cassinasco

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La possibilità di scaricare su questo portale le nuove Linee guida per la conservazione e il recupero dell'architettura rurale e il paesaggio del Gal Borba, ha motivato la scelta di presentare, anche con brevi cenni  storici, i 58 comuni facenti parte di questo territorio. In questo articolo parliamo di CASSINASCO  in provincia di Asti.

Cassinasco è un paese di confine con la Langa astigiana ricco di noccioleti e vigneti.

La sua origine risale ad una tribù dei Liguri e come tutto il territorio subì la dominazione romana che ebbe il suo massimo splendore in età imperiale come dimostra la presenza di ruderi di poderi e ville. Con il sopraggiungere dei saraceni anche Cassinasco venne saccheggiato e distrutto durante le loro scorribande; durante l’alto Medioevo ebbe un importante sviluppo architettonico, specie durante il dominio del marchese Aleramo del Monferrato investito di tale titolo dall’Imperatore Ottone I nel 967.

La storia di Cassinasco è caratterizzata anche da eventi luttuosi: sappiamo che nel 1615 l’esercito del duca di Savoia venne attaccato dagli abitanti del posto che uccisero alcuni soldati, il villaggio venne di contro bruciato dai francesi alleati degli stessi Savoia. In quel frangente fu distrutto anche il castello del quale venne soltanto risparmiata la torre ed alcune gallerie sotterranee. La torre, recentemente restaurata, aveva una importanza strategica perché dominava la strada che univa la Valle del Belbo con la Valle Bormida; dal suo belvedere si può ammirare la catena alpina e il Monviso.

Di importanza artistica è la parrocchiale di Sant’Ilario in stile barocco che conserva all’interno un altare settecentesco in marmo con vari affreschi di epoche differenti; molto bella una tela custodita nell’abside risalente al XVII secolo che rappresenta il santo patrono e un affresco della Madonna con il Bambino Gesù e San Giuseppe rappresentati in una scena familiare.

A circa un chilometro dal paese si segnala la presenza di una Pieve campestre nuovamente titolata a Sant’Ilario che in origine era la prima parrocchiale del borgo; ha origini antichissime e sorge isolata in campagna. È caratterizzata da un’abside semicircolare in pietra ed un’unica navata sormontata da due volte a crociera in mattoni; la zona absidale risale al XV secolo mentre il campanile e la facciata risalgono al XVIII secolo. All’interno troviamo ciò che resta di affreschi quattrocenteschi che rappresentano Sant’Ilario, San Guido e forse un San Martino; altri lacerti di affreschi rappresentano San Pietro, San Giacomo e San Paolo.

Altro luogo religioso da visitare è il Santuario dei Caffi dal suggestivo aspetto orientale, sorge sul luogo dove era situata una piccola cappella che ricordava il miracolo dell’apparizione della Madonna ad una ragazza. La chiesa fu consacrata nel 1902 all’interno si trovano molti ex votooggetti di devozione di grazie ricevute.

Infine non possiamo non fare una citazione sul torrone che a Cassinasco mantiene ancora la sua tradizione per la presenza dell’ultimo artigiano delle Langhe che oltre a produrre il suo dolce con il miele, realizza amaretti e nocciole tostate ricoperte di glassa di zucchero.

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