La stratigrafia: tecnica di indagine da affidare ad operatore qualificato

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Abbiamo già avuto modo di parlare di stratigrafia e campagna stratigrafica in un articolo del giugno 2017 dal titolo "L’importanza della campagna stratigrafica su intonaci e coloriture" oggi riprendiamo il discorso e lo applichiamo ad un caso pratico.


Durante i lavori di restauro delle cappelle della Chiesa di San Pietro a Felizzano è stata avviata un'accurata campagna stratigrafica su volte, pareti ed altari delle cappelle richiesta dalla Soprintendenza ed eseguita da Restauratore di Beni Culturali.

E' bene anzitutto chiarire che questo intervento, quando eseguito su beni sottoposti a tutela (ossia vincolati), deve essere obbligatoriamente affidato a restauratore di beni culturali il quale, prima di procedere, deve inoltrare regolare richiesta di autorizzazione agli enti di tutela. La recente pubblicazione dell'elenco dei restauratori consultabile online sul sito del MIBAC consente di verificare se il professionista al quale vi siete affidati risulti regolarmente iscritto a tale elenco e per quali specifici settori di riferimento. I restauratori possono appartenere a tale elenco secondo l'art.182 del D. Lgs. 42/2004 (aggiornato 7.6.19) oppure ex art.29 (aggiornato 9 agosto 2019).

La campagna stratigrafica oltre a venire in aiuto sulle superfici intonacate, consentendo di risalire alla cronologia degli intonaci e delle coloriture, può rivelarsi  utile a stabilire la presenza di eventuali parti aggiunte alla struttura originale.

Nel cantiere di Felizzano (al quale si riferiscono queste immagini) era stato richiesto al restauratore di accertare se la parte frontale di un altare fosse stata realizzata contestualmente all'altare di impianto settecentesco o in una fase successiva: il risultato dell'indagine ha dato modo di accertare la contestualità delle due parti, avvallata dalla presenza di un intonachino picchettato liscio (giallino) presente su entrambe le parti.

Non sempre, però, le informazioni sono comprensibili e molto dipende dalla competenza e dell'esperienza dell'operatore il quale deve agire prestando la massima attenzione.

Si tenga conto del fatto che, soprattutto in presenza di intonaci, la delaminazione degli strati pellicolari è un'operazione estermamente delicata che richiede precisione e grande spirito di osservazione nel sapere comprendere la corretta sequenza cronologica degli strati e delle singole coloriture.

Un'errata interpretazione della stratigrafia può portare a scelte progettuali sbagliate.

In alcuni casi gli esiti di una campagna stratigrafica possono avere solo scopo conoscitivo senza portare alla riproposizione dell'apparato decorativo "ritrovato": questo può avvenire quanto l'indagine è così circoscritta da non permettere di risalire al livello conservativo globale e quindi, come capita per lo scavo archeologico, il tassello stratigrafico è documentato ma ricoperto oppure quando l'immagine del bene è storicamente mutata da risultare impossibile qualunque riproposizione storica differente.

I risultati di una campagna stratigrafica confluiscono, se il restauratore è diligente, tra le informazioni contenute nelle schede di restauro che egli deve redigere a fine lavori. Queste schede documentano le diverse fasi del restauro (dalla diagnostica a quella esecutiva) e sono indispensabili per poi procedere con l'istanza di buon esito alla Soprintendenza per il rilascio della regolare esecuzione.


 

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