Le principali tipologie edilizie nell’architettura rurale alessandrina

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Le principali tipologie edilizie nell'architettura rurale alessandrina

In base al paesaggio e di conseguenza all’ambiente agricolo esistente, al clima e ad altri parametri naturali le strutture rurali seguivano metodi di costruzione differente. Una suddivisione del territorio in base all’altimetria ci porterà a capire come i nostri avi avessero una concezione molto curata dei loro edifici secondo regole tradizionali e pratiche

Le zone di pianura sono caratterizzate da ampie cascine adiacenti alle zone di coltivazione agricola ed alle abitazioni; spesso questo agglomerato familiare era costruito su crocevia delle più importanti strade di collegamento per consentire un più veloce scambio di merci. Stalle, fienili, depositi di raccolti ed aree per i carri, gli aratri ed altre macchine agricole erano adiacenti all’edificio abitativo a due o tre piani realizzato in mattoni, con tetti con travi in legno e coperture in coppi. Non mancano i solai in legno e le aperture con persiane a lamelle lignee.

Nella bassa collina è più frequente trovare la cascina isolata con attorno il terreno coltivato, spesso costruita sui crinali. Si tratta di edifici di grande dimensione derivati dall’unione della parte abitativa al fienile, alla stalla ed altre costruzioni di pertinenza e ubicazione degli strumenti del lavoro. Sono utilizzati materiali locali come la pietra da Cantone, il mattone cotto, la pietra a spacco ed i ciottoli di fiume; i tetti, con travi in legno, sono rifiniti con tegole o coppi. Le finestre di medie dimensioni, sono rifinite da persiane in legno.   

Nella zona di alta collina dominano i vigneti nella pendenza dei terreni dove lavori di terrazzamento hanno permesso di utilizzare il territorio molto instabile ed esposto a frane erosive. Domina anche in questo territorio la struttura della cascina isolata con annessa abitazione con la stalla, il fienile, il deposito della legna e dei macchinari ed ovviamente la cantina per produzione e la conservazione del vino. La casa era costituita dalla cucina e da una sala al pian terreno e dalle camere da letto al primo piano unite al fienile ad archi aperto della stalla sottostante. Il materiale usato era spesso la pietra da Cantoni o il mattone cotto ma non mancano le murature in tufo ed il mattone per le aperture delle finestre.             

Nelle vallate dell’Appennino ligure e dell’alto Monferrato le strutture abitative sono racchiuse in agglomerati e non più isolate a causa di problematiche legate al clima e a condizioni di difesa; sono di dimensioni limitate unite alla stalla ed al fienile. Il materiale usato è la pietra arenaria, i ciottoli di fiume con intonaco di mattoni cotti e frammenti di laterizio; il tetto con tegole piane e le piccole aperture con serramenti in legno completano il tutto.                                                           

Infine lnelle zone di montagna con boschi di castagno, faggio e querceti alternati a zone di pascolo e di coltivazioni di alimenti primaria importanza, l’insediamento è formato da un gruppo di case di piccole dimensioni con annessa la stalla fienile in un’unica soluzione; il materiale usato è la pietra a spacco con muri a vista molto spessi con piccole aperture. I tetti, con travi in legno, sono coperti da tegole o lastre di ardesia; sovente la stalla è posta al piano terra e la zona abitativa al primo piano per usufruire del calore naturale degli animali.

 

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