Vallate alpine del cuneese: la suggestiva valle Stura di Demonte

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Vallate alpine del cuneese: la suggestiva valle Stura di Demonte

Le vallate alpine del cuneese sono uno scrigno di bellezze naturalistiche ed anche un libro aperto di cultura e vita quotidiana.

Tra le più significative annoveriamo la valle Stura di Demonte che si sviluppa lungo il fiume omonimo e che ha la sua sorgente nel lago della Maddalena a 1974 metri, per circa 50 chilometri da Borgo San Dalmazzo al Colle della Maddalena a 1996 metri lungo le Alpi Marittime e le Alpi Cozie.

La storia della valle è antichissima: abitata in epoca preromana dai liguri montani e successivamente conquistata dai romani in epoca augustea; era considerato un territorio strategico con le sue vallate verso l’arco alpino. Nel corso dei secoli fu teatro di scorribande ed invasioni barbariche, saracene ed infine longobarde; durante l’epoca dei Franchi venne occupata dai monaci della potente abbazia di San Colombano di Bobbio.


Per la morfologia strategica del suo territorio nella valle Stura si possono ammirare i resti di fortificazioni e castelli tra i più significativi ricordiamo:

  • Il castello di Roccasparvera dell’XI secolo più volte ricostruito, del quale restano soltanto ruderi dopo la definitiva distruzione nel XVI secolo ad opera di Carlo Emanuele di Savoia
  • Il più recente Forte di Vinadio del XIX secolo costituito da tre blocchi difensivi e voluto da Carlo Alberto.

La valle Stura è attraversata da caratteristici valloni nei quali si incontrano mulini in pietra dove l’acqua scorre su grandi ruote, forni in pietra con tetti in lose (lastre di pietra) e con la bocca del forno chiusa da una grossa pietra fermata da un bastone di legno.

Tra i valloni più importanti e caratteristici ricordiamo il Vallone di Ferrere con la frazione omonima posta in una posizione molto isolata in una vasta area di pascolo caratterizzata dalle vecchie case in pietra e legno abitate solo nel periodo estivo ma conservate ancora nella loro integrità e considerate un “santuario dell’architettura occitana”.

Molto suggestiva è la torre campanaria della parrocchiale con il tetto in scandole di larice e lastre scolpite in pietra.

È un territorio ricco di fortificazioni e strade militari che nei secoli passati sono state edificate dagli eserciti di Francia, Spagna e dai Savoia nelle loro battaglie, a questo proposito da citare sono le fortificazioni dei Becchi Rossi a oltre 2000 metri realizzate nella prima metà del novecento.

Sono costituite da una caserma difensiva, divenuta attualmente colonia estiva, da trinceramenti molto rari questi risalenti addirittura al XVIII secolo e da altre  fortificazioni della seconda guerra mondiale come funzione difensiva contro i francesi. Sono organizzate in caverne con strutture dotate di postazioni per mitragliatrici; la più particolare è la batteria dei Becchi Rossi con l’entrata nello sperone roccioso e costruita su tre livelli con osservatori e  feritoie per le mitragliatrici.

Caratteristico e curioso è il museo del contrabbandiere ospitato in un’antica abitazione ristrutturata: il museo riproduce gli spazi di una vecchia casa tradizionale di montagna delle Alpi Marittime composta da una cucina, da una piccola camera e da un’ampia sala con soppalco in legno.

Inoltre assieme all’esposizione di oggetti di vita quotidiana montana viene proposto del curioso materiale legato alla vita del contrabbando, mestiere diffuso in questa vallata.

Infine da un punto di vista naturalistico da citare è l’endemismo della regina delle Alpi, una pianta erbacea con foglie spinose che resiste fino ai 2500 metri, predilige habitat sassosi e contenenti calcare; è utilizzata anche in medicina e per le malattie urinare.

Vallone di San Bernolfo con il valico di Collalunga al confine con la Francia. Questo territorio è rimasto intatto nel tempo con angoli di natura incontaminata e dal punto di vista della tradizione contadina con la conservazione delle antiche abitazioni alpine costruite secondo la morfologia del terreno con muri in pietra, tetti in paglia resistenti agli inverni rigidi e nevosi con base rettangolare e rari balconi.

Alcune baite di questa borgata hanno caratteristiche architettoniche legate alla cultura dei popoli germanici e scandinavi con la tecnica del Blockbau caratterizzata da tronchi di legno sovrapposti orizzontalmente ed incastrati attraverso degli incavi. Queste case sono costruite su due piani di cui uno seminterrato con muratura in pietra a secco e l’altro rialzato; la copertura era in passato in paglia di segale.

Nel vallone è presente il bellissimo lago omonimo ed una splendida abetina che ospita un rifugio alpino.

Da visitare è la frazione di Bagni di Vinadio a 1300 metri, la località turistica ospita un importante stabilimento termale di origine antichissima, il primo impianto risale all’epoca romana.

Si possono ammirare cime alpine come il Corborant a 3010 metri , il Tenibres a 3031 metri ed il Becco Alto dell’Ischiator a 2998 metri con rifugi posri sul percorso della “Grande Traversata delle Alpi “.

Vallone di Sant’Anna con il meraviglioso Santuario il più elevato d’Europa .

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