Crowdfunding: salva un affresco della Basilica di San Francesco di Assisi

La grande raccolta fondi dei frati di Assisi è per il restauro degli affreschi della Basilica di San Francesco d'Assisi.

I frati del Sacro Convento hanno lanciato un appello a tutti gli uomini di buona volontà affinché vengano salvate le pitture dei maestri seicenteschi e trecenteschi che hanno "scritto" la storia dell'arte ad Assisi.

L'obiettivo dei francescani è quello di ridare "luce" a 620 mq di affreschi nella Basilica Inferiore che hanno bisogno di "cure". Saranno il prolungamento del nartece, con dipinti di Cesare Sermei, e la Cappella di Santa Caterina l'oggetto dei due interventi di restauro e manutenzione già approvati dal Ministero tramite la Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici dell’Umbria. Il costo dell'opera complessiva è di 458.616,12 €, di cui 175.999 per la cappella e 282.617,12 per i restanti 420 mq.


I dipinti seicenteschi del lungo nartece (ingresso della Basilica Inferiore) attribuiti al Sermei risultano danneggiati da infiltrazioni di acqua le cui cause sono state da tempo rimosse e quindi non rimane che intervenire sulle superfici decorate con operazioni di ripristino dell’adesione e della coesione degli strati di intonaco dipinto e la rimozione delle efflorescenze saline ed una operazione di rimozione di fissativi alterati per giungere ad una ripresentazione estetica che armonizzi le varie parti della decorazione.
Nella Cappella di Santa Caterina, opera del bolognese Andrea de’ Bartoli (1368), si interverrà con una minuziosa opera di consolidamento e fissaggio della pellicola pittorica, degli intonaci trecenteschi, la rimozione del particellato atmosferico e ad un aggiornamento delle reintegrazione pittorica laddove gli interventi eseguiti quaranta anni fa mostrano evidenti alterazioni e “disarmonie”.
I due interventi si inseriscono in un programma di restauro e manutenzioni voluto e programmato dalla Custodia Generale del Sacro Convento di Assisi che ha interessato la Basilica Inferiore di San Francesco a partire dalla conclusione dei restauri di tutto il complesso monumentale resisi necessari in seguito al sisma del 1997. Difatti la Basilica Inferiore fu la parte del monumento che il terremoto “risparmiò” da crolli e da profondi dissesti e pertanto all’epoca fu esclusa da veri e propri restauri e manutenzioni ma ci si limitò ad interventi di monitoraggio che non evidenziarono priorità di intervento rispetto alle parti più colpite (Basilica Superiore e Convento).


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