Gli angoli scantonati delle lastre in ardesia della copertura cd. alla francese

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Sempre più di frequente mi capita di scoprire l'uso dell'ardesia anche fuori dalla Liguria con applicazioni interessanti su coperture in Piemonte e Valle D'Aosta.

Proprio alcuni giorni fa sono stata contattata per valutare lo stato di conservazione della copertura in ardesia di un'abitazione non propriamente storica. L'interesse nei confronti di questo materiale – i cui usi sono sempre più svariati – mi ha spinto ad analizzare lo stato manutentivo di questa copertura caratterizzata da una posa cosiddetta "alla francese" riconoscibile dall'uso di lastre a forma di rombo segate a macchina di larga applicazione in Francia (di qui il nome) ma diffusamente utilizzate anche in Italia.

Questa specifica tipologia ricorre all'uso di lastre a forma quadrangolare (40X40 cm) caratterizzate dalla presenza dei quattri angoli scantonati (in alcuni casi soltanto due) e dallo spessore ridotto (1 cm) che oltre a garantire un'evidente leggerezza consente un uso su strutture con pendenza anche superiore al 40%.

Le lastre possono essere segate a macchina (in genere su edifici dalla linea moderna) oppure lasciate grezze e piuttosto irregolari (in genere su edifici di fattura storica). L'ancoraggio delle lastre avviene tramite chiodi zincati ganci in inox (in altri casi in rame) opportunamente sagomati inseriti nello spazio fra una lastra e l'altra del diametro dai 3 ai 4 mm. In alcuni casi, ad ulteriore fissaggio della lastra, si ricorre all'uso di malta di calce.

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La conservazione negli anni di questo materiale non è semplice perchè una delle principali caratteristiche dell'ardesia è il non essere porosa e, quindi, non assorbente per questa ragione qualunque protettivo tende a vanificare in tempi brevi la sua efficacia.

Il trattamento superficiale varia molto anche a seconda del tipo di finitura: l'ardesia levigata e l'ardesia a spacco possono essere trattatate con prodotti idro-oleorepellenti che oltre a proteggere conferiscono una leggera tonalizzazione al pezzo mantenendo inalterato il colore grigio scuro della pietra. Va però sottolineato che l'ardesia tende ad essere cangiante e questo è un aspetto peculiare che va salvaguardato e compreso, evitando forzature nella ricerca esasperata di un'omogeneità cromatica che non contraddistingue questo materiale.

Sicuramente se ne suggerisce una pulitura periodica (piani di manutenzione anche annuali) e in presenza di patine biologiche trattamenti biocidi (testati tramite provinature con verifica dei tempi di contatto) con prodotti specifici per l'ardesia. Nel caso di lastre di ardesia impiegate nelle pavimentazioni per la normale pulizia e manutenzione dei pezzi si consigliano oltre ai prodotti specifici per pietra (adeguatamente diluiti) anche detergenti neutri come il sapone liquido di Marsiglia


 

2 pensieri riguardo “Gli angoli scantonati delle lastre in ardesia della copertura cd. alla francese

  • 9 Dicembre 2020 in 4:58 PM
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    Mattina.

    Sono inglese. Mi dispiace per quello.

    Ho acquistato una proprietà vicino a Bussonello che ha un tradizionale tetto a “scala” a serpente che necessita di ristrutturazione. Vorrei ora utilizzare l’ardesia che si trova sul tetto, ma poiché le travi devono essere pulite e in alcuni casi sostituite vorrei rimuovere l’ardesia, farla “rifinire” e poi sostituirla utilizzando ganci anziché calce. Vorrei sapere se qualcuno può visitare la struttura per dare un’occhiata? Oppure posso inviare foto. Non c’è fretta immediata; Non voglio iniziare il lavoro fino al 1 ° marzo 202l.

    Mi piace il tuo sito web, che è molto informativo …

    Grazie.

    Rispondi
    • 9 Dicembre 2020 in 7:26 PM
      Permalink

      Gentilissimo Matthew grazie del complimento al blog dedichiamo davvero tanto tempo a creare articoli interessanti e divulgativi e i complimenti fanno sempre piacere. Ho preferito risponderti in privato vista la natura consulenziale del commento. Continua a seguirci e se ancora non lo hai fatto iscriviti alla nostra newsletter, ecco qui il link: https://www.restauroeconservazione.info/iscrizione-newsletter-2/

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