Quali criteri adottare per garantire la sopravvivenza dei nostri “ciabot” o casotti?

Print Friendly, PDF & Email

Quali criteri adottare per garantire la sopravvivenza dei nostri “ciabot” o casotti?

La conservazione e sopravvivenza di queste costruzioni rurali dipende molto dalla presenza di attività agricole, l’abbandono e la mancanza di manutenzione possono essere la causa del naturale degrado di questi piccoli edifici che, in particolare, possono presentare:

  • degradi e dissesti delle coperture generalmente connessi alla mancanza di manutenzione del manto, con conseguenti infiltrazioni d’acqua;
  • degradi e dissesti delle murature generalmente limitati, se la copertura è in buone condizioni;
  • presenza di vegetazione infestante che talvolta invade completamente la costruzione;
  • degrado delle finiture a intonaco se presenti;
  • degrado degli infissi in legno spesso soggetti a marcescenza;
  • deformazioni, rotture e perdita di elementi.

Gli interventi su queste costruzioni devono avere carattere conservativo e non devono variare il rapporto dell’edificio con il suolo, devono conservare l’impostazione strutturale e i caratteri costruttivi dell’edificio, devono impiegare sempre materiali del tutto analoghi a quelli esistenti e tecnologie tradizionali. Se presente, negli edifici costruiti su terreni in pendio, si consiglia di conservare il doppio accesso, al piano terra e al piano superiore, sfruttando la pendenza del terreno.

Sono sconsigliabili gli ampliamenti e soprelevazioni, l’inserimento di portici, sporti delle coperture, nuovi balconi o ballatoi.

Quali interventi è possibile eseguire?

consigliati INTERVENTI COMPATIBILI

Sulle murature:

  • pulitura e di manutenzione, di riparazione e di consolidamento localizzato, di parziali integrazioni di parti murarie crollate con materiali analoghi a quelli ancora in opera;
  • disinfestazione da piante infestanti;
  • consolidamento e risarciture degli intonaci eventualmente presenti con malte del tutto analoghe, per composizione, caratteristiche tecnologiche e finiture superficiali, a quelle esistenti:

Sulle coperture:

  • operazioni di manutenzione periodica con eventuale riparazione o sostituzione di singoli elementi dell’orditura di sostegno del tetto;
  • integrazione di elementi mancanti o sostituzione di quelli deteriorati del manto di copertura con elementi e tecnologie analoghi a quelle esistenti;
  • rimozione della vegetazione infestante;

Sulle aperture e sugli infissi:

  • operazioni di manutenzione periodica, di riparazione o sostituzione di singoli elementi deteriorati e non più recuperabili con altri analoghi per materiale, forma, dimensioni e colore a quelli esistenti, mantenendone la posizione e i sistemi di ancoraggio originali.

consentiti INTERVENTI DA ATTUARE CON CAUTELA

  • la realizzazione di nuove aperture, quando le dimensioni della costruzione supporti un cambio di destinazione d’uso da agricolo a residenziale; le nuove aperture devono comunque riprendere per dimensioni e tipologia quelle esistenti.

incompatibili INTERVENTI INCOMPATIBILI

Sulle murature:

  • interventi di consolidamento, di stilatura di giunti, ecc. che impieghino malte cementizie o elementi in calcestruzzo di cemento armato gettato in opera o prefabbricato, in quanto incompatibile con i materiali e tecniche tradizionali (salvo che per le eventuali opere di sottomurazione o di rinforzo delle strutture di fondazione);
  • integrazioni o sostituzioni di muratura in pietra con murature in laterizio o calcestruzzo;
  • realizzazione di finitura a intonaco di pareti in pietra a vista e utilizzo di malte cementizie per il rifacimento o il rappezzo di pareti intonacate;

Sulle coperture:

  • modifica della geometria della copertura e degli sporti delle falde;
  • sostituzione dell’orditura lignea con elementi metallici o in calcestruzzo;
  • sostituzione del manto di copertura con elementi diversi da quelli esistenti;

Sulle aperture e sugli infissi:

  • modifica delle dimensioni delle aperture e impiego di elementi in calcestruzzo armato gettato in opera o prefabbricato, in marmo o in altri materiali estranei alla tradizione costruttiva del luogo;
  • sostituzione degli infissi esistenti in legno con altri in metallo o materiale plastico.

Vuoi saperne di più? Scarica le Linee guida per la conservazione e il recupero dell’edilizia rurale e il paesaggio

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *