Le pescare pugliesi e l’acqua: un bene prezioso a disposizione della comunità

Print Friendly, PDF & Email

Torna a parlare dei manufatti rurali pugliesi l’architetto Maria Chiara Panza, nostra referente per la regione Puglia

Le pescare pugliesi e l’acqua: un bene prezioso a disposizione della comunità

Nel corso dei secoli molti manufatti rurali hanno perso la loro funzione originaria e pur conservandosi, testimoni silenti degli usi di una vita passata, tendono progressivamente a sparire.


Pozzo per attingere acqua dalle pescare

In Puglia, come in molti paesi del sud Italia, durante l’estate si vivono lunghi periodi di siccità che provocano sofferenza soprattutto all’agricoltura: per questa ragione sono sempre esistiti antichi sistemi di raccolta delle acque piovane sia per uso irriguo che per uso civile o per l’abbeveraggio degli animali.

Fino alla metà del secolo scorso un’alta percentuale di case padronali non aveva acqua corrente e solo i palazzi nobiliari e le masserie possedevano cisterne private di raccolta delle acque piovane il cui utilizzo era riservato alla famiglia.

Queste cisterne erano ubicate al piano terreno dell’abitazione e potevano avere dimensioni variabili, estendendosi per parecchi metri sotto il piano del calpestio.

In tutto il territorio della Bassa e dell’Alta Murgia sono quindi  diffuse le cosiddette pescare o piscine interrate.

E’ frequente ritrovare delle pescare nei pressi degli iazzi (antichi ricoveri di ovini e caprini), delle masserie o delle lame (solchi erosivi poco profondi) il cui andamento favoriva il normale deflusso dell’acqua verso le vasche.

Spesso con l’estradosso a livello di strada o fino a un metro di sporgenza erano rintracciabili nei campi, limitrofe ai tratturi in piena campagna o nelle periferie delle zone abitate, contraddistinte da una copertura spesso piana o spiovente che solitamente nasconde all’intradosso una volta a botte.


Gli elementi architettonici caratterizzanti le Pescare

Pur avendo forme diverse, le pescare seguono solitamente uno schema definito caratterizzato dalla presenza di questi elementi architettonici:

Pescara collocata in piena Murgia (foto di Raffaele Barone dalla pagina FB, Sei Murgiano – Le città del Parco Alta Murgia)
  • la copertura spesso a livello strada
  • il bacino di raccolta
  • la camera in  pietra oppure scavata nella roccia
  • la canaletta d’adduzione per riempire la camera
  • la canaletta di scolo per il troppo pieno
  • la vasca di decantazione utilizzata per rendere potabile l’acqua
  • il pozzetto d’attingimento per prelevare l’acqua.

La pareti sono in pietra calcarea o scavate direttamente nella roccia e solitamente sono rivestite all’interno da malta di calce per aumentarne l’impermeabilizzazione e proteggere il manufatto dalla costante azione dell’acqua (che crea spaccature e fessurazioni).

L’estradosso delle pescare è solitamente calpestabile realizzato in chianche o chiancarelle, tipiche basole (ossia lastre di pietra calcarea).

Pescara immersa in un campo di papaveri nel Parco dell’Alta Murgia (foto di Giuseppe Carlucci dalla pagina FB, Sei Murgiano – Le città del Parco Alta Murgia)

Per la vita dei paese le pescare erano fondamentali e la tradizione legata al loro uso ricorda il lavoro delle donne che si recavano presso le pescare per attingere l’acqua, utilizzando anfore o secchi.

Foto d’epoca tratta dal libro “Gli antichi mestieri” di Carmela Dacchille, pescara ancora esistente, ora area per il tempo libero situata alla periferia di Palo del Colle in provincia di Bari.

L’acqua della pescara è fresca grazie alla sua stessa architettura: infatti la spessa muratura e la posizione del bacino sotto il livello stradale fa si che questi manufatti rappresentino un vera e propria risorsa durante per questi luoghi durante i lunghi periodi di siccità.

Pescara limitrofa al centro abitato con interno voltato in pietra calcarea della cisterna (ormai deteriorato dal tempo e dagli incivili)

Alcune foto tratte da libri di storici locali fanno davvero capire la stretta connessione tra l’architettura rurale e le esigenze della popolazione, in questo caso un bene importante come l’acqua è fortemente legato alla presenza di questi manufatti, spesso dimenticati o sconosciuti, che invece in passato erano fondamentali laddove la siccità era purtroppo una piaga con cui fare i conti.

Pescara situata in piena Murgia (foto di Raffaele Barone dalla pagina FB, Sei Murgiano – Le città del Parco Alta Murgia)

Oggi è possibile ipotizzare un “riuso” per questi manufatti?

Sono rari ma non impossibili gli interventi volti a valorizzare le antiche pescare. Un esempio in provincia di Bari dove è conservata una delle più grandi pescare del paese, posizionata in periferia, che è stata trasformata in area verde zona ritrovo e che è stata recuperata restituendola alla comunità.

Antica pescara recuperata e oggi inserita in un contesto verde, situata alla periferia di Palo del Colle in provincia di Bari.

Ti è piaciuto l’articolo? Lascia un commento


 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *