Il territorio di Acqui Terme in area G.A.L. Borba oltre il fiume Bormida

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Il Comune di Acqui Terme

Continua la raccolta di articoli realizzati per presentare i 58 comuni facenti parte del GAL Borba. In questo articolo parliamo di ACQUI TERME  in provincia di Alessandria. Clicca sul link arancione per scaricare le nuove Linee guida per la conservazione e il recupero dell'architettura rurale e il paesaggio del Gal Borba.

Il territorio del Comune di Acqui Terme che rientra in ambito Borba è quello che troviamo oltre il fiume Bormida. L’elemento simbolo di questa zona è rappresentato dalle antiche terme che, purtroppo da circa vent’anni, hanno iniziato un'inesorabile decadenza fino al quasi completo abbandono delle strutture delle terme militari, civili e degli indigenti.

Le terme d’oltrebormida, come vengono chiamate, furono donate nel 1560 dalla cittadinanza acquese al duca di Mantova Guglielmo Gonzaga, già nel XV secolo sotto i marchesi del Monferrato furono oggetto di restauri. Il 31 marzo 1679 un'enorme frana staccatasi dal monte Stregone distrusse completamente la struttura provocando numerose vittime, fu così che il duca Ferdinando Gonzaga diede inizio a lavori di ricostruzione del nuovo stabilimento su progetto dell’architetto Scapitta che furono terminati nel 1687.

Della parte secentesca rimangono ancora l’ossatura dell’albergo delle antiche terme con le volte a crociera interne e le arcate dei portici e dei loggiati. Nel XVIII secolo sotto i Savoia, le antiche terme ebbero un nuovo incremento; vennero costruiti altri stabilimenti uno militare ed uno civile e fu realizzato un ospedale su progetto del Feroggio, lo stesso architetto che nel 1789 costruì lo stabilimento militare con particolari portici e loggiati.

Nel XIX secolo sotto la spinta prima del re Carlo Felice e successivamente di Carlo Alberto, le terme subirono altri lavori di ampliamento strutturale con la creazione di cortili interni, l’aggiunta di due ali nella parte sud con porticati e l’innalzamento di un piano dello stabilimento; infine furono effettuate modifiche esterne con la costruzione di nuovi giardini immersi nel meraviglioso parco.

Al re Carlo Alberto si deve anche la costruzione delle Terme dei poveri nel 1847 su progetto dell’ingegner Gianone e l’importante ponte sul fiume Bormida che porta il suo nome. Progettato nel 1825 ed incominciato nel 1836 fu concluso soltanto dopo 14 anni a causa di un crollo strutturale dovuto ad una piena della Bormida che ne scombinò i piani; è a sette arcate con appoggi a forma di semi colonne in stile dorico.

   

Negli anni Trenta del secolo scorso vennero inaugurate nuove camere dello stabilimento Regina con sale massaggi, docce, sale mediche e caffetteria annessa, tra il 1937 ed il 1938 il governo nazionale costruì 120 camere dell’albergo Regina di seconda categoria per i turisti di fascia intermedia. 

Una parte dello stabilimento delle antiche terme attualmente ospita il “Lago delle sorgenti” una SPA per le cure con i fanghi che garantisce trattamenti terapeutici molto efficaci.

Lungo le rive della Bormida da ammirare sono i resti dell’antico acquedotto romano del II secolo d.C. che riforniva le vasche della città di Aquae Statiellae prelevando le acque del torrente Erro in zona Lagoscuro (Comune di Cartosio) quindi dopo un percorso di 12 chilometri con tratti sotterranei giungeva ad Acqui. Esistono ancora alcuni piloni alti 15 metri sormontati da ampie arcate alla cui sommità era collocato il condotto attraverso il quale scorreva l’acqua. Di particolare interesse è la grande piscina del 1930, lunga 125 metri e larga 60 metri; ha ospitato in passato gare di canoa e vela. Negli anni Cinquanta furono realizzate importanti modifiche con la formazione di un attraversamento che ha creato due vasche di cui una meno profonda.

Se ci spostiamo verso la zona collinare di Acqui Terme troviamo le due antiche borgate di Lussito ed Ovrano verso l’appennino ligure dove sono conservate l'antica pieve dei Santi Nazario e Celso e la Chiesa dedicata alla Madonna della Neve.

   

Sempre in area GAL Borba si trova l'antico Borgo Roncaggio, accanto alla zona termale, il cui nome deriva dal termine roncare ossia sarchiare, tagliare, potare, estirpare con la ronca, in genere per mettere a coltivazione un terreno. Sorge alle pendici del Monte Stregone a levante del complesso termale dei Bagni e confina con il letto della Bormida. Il terreno, per le caratteristiche geologiche, è estremamente franoso, drammatiche le conseguenze delle frane del 31 marzo 1679 e del 6 aprile 1907.

Nella cartografia antica non risulta un borgo ma sono indicate solo alcune modeste costruzioni forse dei ciabot.

Non avendo documentazioni ufficiali si ritiene che il borgo in oggetto si sia formato dopo la seconda metà dell’Ottocento ad opera di dipendenti delle terme che costruirono modeste pensioni, in certi casi riadattando rustici di famiglia, in cui impegnarono i familiari per offrire ospitalità durante le cure a persone di modesto reddito. Tra gli alberghi l’Eden, il Carozzi rivolti ad una clientela più agiata; il Fiorito, il Ghiglia ed il Grenna.

        

(Ringrazio gentilmente lo storico locale Lionello Archetti Maestri per il materiale storico su Borgo Roncaggio e l'amico Filippo Lingeri per le immagini storiche di Borgo Roncaggio)

 

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