Come restaurare pavimentazioni storiche esterne, sentieri, selciati

Print Friendly, PDF & Email

Come restaurare pavimentazioni storiche esterne, sentieri, selciati: descrizione

Molti nuclei storici sono caratterizzati dalla presenza di pavimentazioni realizzate con lastre o blocchi lapidei, di dimensioni variabili, direttamente fissati nel terreno. Esistono anche percorsi acciottolati, ossia pavimentazioni realizzate con ciottoli di fiume arrotondate o elissoidali e selciati formati da grandi elementi lapidei a spacco poggiati su sottofondo in terra o roccia. Questi percorsi in passato sono stati realizzati per consentire il passaggio dell’umo, degli animali e dei carri: il loro degrado attuale è imputabile all’azione combinata dei nuovi mezzi di lavoro dell’uomo più pesanti ed ingombranti e dell’azione, sempre più violenta, degli agenti atmosferici.

Materiali, tecniche e fasi operative

La manutenzione e la puntuale riparazione di queste storiche pavimentazioni richiedono conoscenze e abilità in grado di rapportarsi in modo non distruttivo con le tracce di un patrimonio storico prezioso ed irriproducibile.
Nella realizzazione di una vecchia pavimentazione o di un antico percorso spesso erano nascoste grandi abilità nella conoscenza dei sottofondi degli strati pavimentali, nel loro contatto con il suolo, nel sostegno e regimazione delle acque.
L’utilizzo di materiali specifici e di procedure di posa che tenevano conto della struttura del terreno di appoggio e del suo comportamento all’azione degli agenti atmosferici trova oggi poco riscontro con certe riproposizioni di acciottolati o di selciati che non riescono ad accordarsi a quelli esistenti né per l’aspetto, né per la resistenza all’uso e all’aggressione degli agenti atmosferici. A ciò si aggiunga che l’adozione, sempre più frequente, di sottofondi in calcestruzzo cementizio rende queste pavimentazioni rigide su profilo morfologico e tecnologico, impermeabili e soggette a rotture fragili e/o dissesti. Gli interventi su queste pavimentazioni possono essere:

  1. di semplice manutenzione con controllo periodico del manufatto, pulizia e verifica del corretto deflusso delle acque, eliminazione vegetazione infestante, risarcitura connessure tra i blocchi della pavimentazione con malta di calce povera o debolmente idraulicizzata;
  2. riparazioni puntuali in corrispondenza delle sconnessioni e delle lacune localizzate;
  3. completamenti e integrazioni su porzioni più estese con rispetto dei materiali e delle tecniche costruttive tradizionali;
  4.  rifacimento di tratti di percorso e/o pavimentazione o realizzazione di nuovi percorsi nel rispetto dei caratteri del sito.

Raccomandazioni

Prima di scegliere il tipo di intervento si raccomanda di verificare natura, consistenza e stabilità del terreno per individuare il tipo di sottofondo più idoneo, preferendo soluzioni in grado di garantire buona flessibilità e sufficiente potere drenante.

scheda 01scheda 01 bis

Particolari di pavimentazioni realizzate ex-novo

schede sovrapposte-250 BOTTONE schede tecniche

Compila il seguente form e descrivi il tuo problema:

ti invieremo una scheda tecnica di intervento studiata appositamente per te

    Il tuo nome (richiesto)

    Il tuo cognome (richiesto)

    La tua email (richiesto)

    Il tuo telefono

    Elemento costruttivo di tuo interesse (richiesto)

    Oggetto

    Descrivici il tuo problema

    Dò in consenso al trattamento dei dati personali

    Non hai trovato consigli utili a risolvere il tuo problema?

    Chiedici la tua scheda tecnica personalizzata compilando il form descrivendoci qual'è il tuo problema specifico e ti invieremo la scheda tecnica direttamente nella tua email.


    Cfr.,:A. B. Caldini – D. Bosia, L’edilizia rurale del GAL Borba: linee guida per il recupero

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *